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Sciacca. Gli organizzatori del Convegno sui bambini del Donbass presentano denuncia: “Diffusi dati personali delle pec al Comune”

Non accennano a placarsi le polemiche sul convegno dal titolo “Adozioni internazionali e nuovi orizzonti – La prospettiva di Lungask nel contesto attuale”: gli organizzatori hanno presentato una formale denuncia per violazione della privacy

 

Per gli organizzatori: “era solo un dibattito e un’occasione di beneficenza a favore di orfani malati del Donbass”, ma per il PD era un evento “putiniano” e direttamente dai suoi alti ranghi, nello specifico l’eurodeputata Pina Picerno, è arrivato “l’ordine” di bloccare l’evento. Ciò che doveva essere una locale manifestazione di beneficenza, si è quindi trasformato in un caso politico internazionale, tanto che se ne è interessata anche la Tass russa, che sulla vicenda ha scritto: “Annullato l’evento dedicato ai figli del Donbass”, preannunciando uno scontro diplomatico che ha già visto prendere posizione ufficiale da parte degli organi della Repubblica di Lugansk, territorio nel Donbass entrato sotto il controllo russo e che gli ucraini tentano di riconquistare nella guerra in corso.

“Continueremo ad aiutare, continueremo a parlare della non vita dei bambini nel Donbass, la cui infanzia è stata rubata dai governi e dai partiti europei, inviando armi, rifiutando la diplomazia e la pace” è scritto nel comunicato stampa del commissario per i diritti umani della Repubblica Popolare di Lugansk Anna Soroka, che sarebbe stata uno dei relatori del convegno cancellato, aggiungendo che quello di Sciacca non è il primo evento legato agli eventi del Donbass ad essere cancellato in Italia.

Ma ora oltre alle polemiche politiche internazionali si aggiungono anche quelle giudiziare, perché qualcuno, forse enfatizzato di avere “sconfitto l’armata putiniana”, ha voluto pubblicare la Pec, documento ricordiamo riservato equiparato ad una raccomandata, sui social e lo ha fatto senza nemmeno oscurare i nomi e gli indirizzi mail delle persone interessate.

La persona che materialmente ha presentato la domanda al Comune di Sciacca mettendoci nome e faccia vive in quel contesto di guerra e giustamante è rimasta traumatizzata non tanto per la violazione della privacy in sé stessa, ma perché ora teme in quel contesto di guerra, qualche ucraino potrebbe mettere in atto ritorsioni su lei e i componenti della sua famiglia. Ricordiamo che in guerra uccidere è cosa normale e dunque la persona interessata ora teme per la sua vita. Per questi motivi è dunque stata presentata una denuncia che adesso dovrà fare il suo corso secondo le leggi italiane.