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Sciacca. I crolli di Coda della Volpa sono dovuti alle perdite fognarie: lo dice la perizia del consolidamento


“La principale causa dei crolli di Coda della Volpe è dovuta all’incontrollato deflusso in parete delle acque della fognatura”, lo afferma oggi L’AltraSciacca, sicura di averne le prove

“I crolli di Coda della Volpe” non sono naturali, ma causati dalla mano dell’uomo, anzi, dalla sua non curanza. I crolli sarebbero infatti causati dalle copiose e continue perdite fognarie che deturpano il promontorio della Coda a strapiombo sul mare.

Riassumendo brevemente la vicenda, improvvisamente – circa nel 2010 – sulla sommità dell’affascinante promontorio saccense cominciò a cadere un notevole flusso di acque pressoché costante proveniente dal basamento della strada del Viale delle Terme e non legato ad eventi piovosi – quindi di presumibile origine fognaria – , che col tempo ha macchiato in maniera evidente il bel calcare bianco della rupe.

Oggi, nel 2018, sono trascorsi ben 8 anni durante i quali nulla è cambiato, malgrado la pioggia di segnalazioni che ogni anno l’Associazione L’AltraSciacca inviava alle autorità competenti. Quel fiume d’acqua continua a cadere sul costone che caratterizza la città termale senza che nulla sia stato fatto per porvi rimedio. 

Qualche settimana fa l’associzione L’AltraSciacca ha inoltre rilanciato una segnalazione sulla presenza di scarichi di acque piovane che si riversano copiosamente sulla sommità di Coda della Volpein aggiunta alla perdita fognaria, chiedendo lumi a chi di competenza. Tuttavia il solito copione si è ripetuto anche in questo caso: nessuna risposta è pervenuta né alla stampa né a L’AltraSciacca. Nessuna autorità ha voluto chiarire se questo flusso abbondante e incontrollato di acque durante i fenomeni piovosi potesse essere causa o concausa del dissesto geomorfologico che ha imposto il discusso intervento di consolidamento.

Oggi, però è la stessa associazione a dire di poter fugare ogni dubbio: “La risposta alla nostra domanda è affermativa!”

In esclusiva la nostra Associazione è venuta in possesso della relazione tecnico-illustrativa del progetto esecutivo delle opere di consolidamento di Coda della Volpe, che mette nero su bianco la risposta che fuga i nostri dubbi. – scrivono – Infatti, a pagina 15 della predetta relazione, datata 5/11/2013, si legge: Si evidenzia che la principale causa dei crolli è dovuta all’incontrollato deflusso in parete delle acque della fognatura.

A questo punto chiediamo alle autorità preposte e, in particolare, all’Amministrazione di Sciacca:

  1. Perché in più di 5 anni non si è fatto nulla per riparare la perdita fognaria, che secondo la relazione tecnica è la “principale causa dei crolli”?
  2. A chi spetta la riparazione?
  3. Che senso ha spendere centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici per consolidare il costone di Coda della Volpe senza la rimozione delle cause che hanno prodotto i crolli?
  4. Il perdurare delle perdite fognarie e degli scarichi di acqua piovana, possono innescare nuovi fenomeni di crollo rendendo inutile l’intervento appena concluso?
  5. Si sarebbe potuto evitare l’intervento di consolidamento se tempestivamente si fosse proceduto a riparare la perdita fognaria?
  6. E’ giusto far pagare alla collettività un intervento che con tutta probabilità si sarebbe potuto evitare se si fosse proceduto tempestivamente a riparare la perdita fognaria?
  7. Chi risarcirà i Saccensi per l’impatto paesaggistico di questo intervento?