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Sciacca. La Alongi mangia il panettone, ma Ambrogio non demorde e “trama nell’ombra” …. Buon Natale


Sono trascorsi i primi sei mesi dell’insediamento della nuova amministrazione del sindaco Francesca Valenti e la maggioranza si è dimostrata solida e compatta, con l’unica “sbavatura” del caso Ambrogio – Alongi.

Giuseppe Ambrogio, non ha mai fatto mistero di ambire a diventare assessore, ha alle spalle diversi anni da consigliere comunale, eletto sempre con un numero cospicuo di voti, oggi pretende quel ruolo, anche perché, pare, che la sua pretesa derivi da accordi pre-elettorali, presi con il leader della sua lista, Nuccio Cusumano. Da qui è scaturita la sua decisione di dimettersi da componente delle commissioni consiliari, atto però, che non ha sortito gli effetti desiderati.

Ma quello di Ambrogio, più che un caso può essere definito un “casino”, nel senso di piccolo ovviamente, infatti, qualunque sia l’esito di questa vicenda, non potrà turbare, almeno al momento, la solidità della maggioranza e vediamo perché.

Nella divertente vignetta – speriamo che anche gli interessati la vedano così – la “poltrona” contesa dal consigliere Giuseppe Ambrogio, è quella dell’assessore Annalisa Alongi, le altre infatti, appaiono “inamovibili” e per questioni squisitamente politiche. Bellanca, Settecasi e Mandracchia, sono praticamente inarrivabili, tutti e tre sono supportati dai consiglierti eletti nelle rispettive liste e si sa, in politica contano i numeri. Togliere uno dei tre significherebbe minare la stabilità della maggioranza.

Dunque restano due assessorati, quello della Alongi e quello dell’architetto Giuseppe Neri. Anche qui, il secondo appare difficilmente “sostituibile”. Neri è considerato un tecnico, ha preso il posto dello scomparso ing. Buscarnera dopo una scelta non proprio semplice, in cui la laurea di merito ha avuto il suo peso. Neri infatti è chiamato a mettere mano su progetti di lavori pubblici e quant’altro, che Ambrogio difficilmente potrebbe gestire, proprio perché non è il suo lavoro.

Dunque l’unica poltrona rimasta è quella della Alongi. Il primo scoglio da superare è quello del “genere”, la legge infatti prevede una quota femminile in giunta e qui ci sono due vedute. La quota infatti potrebbe essere già coperta dallo stesso sindaco, ma esistono due scuole di pensiero una delle quale afferma che il sindaco, non rientrerebbe nella quota giunta.

Ma sono questioni di “lana caprina”, infatti se il sindaco decidesse di operare la sostituzione, alla Alongi non resterebbe che la strada del ricorso e con i tempi della giustizia, una eventuale sentenza positiva, potrebbe arrivare dopo la fine della legislatura. E poi siamo sicuri che Ambrogio per ricoprire quel ruolo, sarebbe disposto a indossare, gonna, tacchi e parrucca – oddio che brutta immagine -.

La vicenda dunque è questa, con al momento l’assessore Alongi che ha mangiato il panettone e il consigliere Ambrogio, che mastica amaro, ma conoscendolo, siamo quasi certi che “trama nell’ombra” la sua rivincita. E’ solo l’inizio della legislatura e ci sarà quindi tempo per altre puntate e altre… “vignette”. Buon Natale.