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Sciacca. La Giunta Valenti non c’è più: in aula battuta 2 volte e bagarre su acqua pubblica. Rispunta Turturici


È stato un consiglio comunale “effervescente” quello di ieri sera, con la maggioranza battuta per ben 2 volte su due punti cruciali che allontano l’approvazione del bilancio di previsione

I timori erano che mancasse la compattezza dell’opposizione, con qualcuno che all’ultimo momento avesse qualche “impegno improvviso grave” ed invece a mancare erano alcuni consiglieri di maggioranza, chiamati “energicamente” a presentarsi immediatamente in aula.

Ma nonostante il ricompattamento in extremis, la maggioranza non ha avuto i numeri per battere l’opposizione che con 12 elementi ha pareggiato i conti e in aula con il pareggio, gli emendamenti vengono bocciati.

Il tutto non considerando il voto ancora una volta favorevole di Paolo Mandracchia, ma sempre più polemico verso la giunta Valenti, che l’ha usato e poi cestinato.

Il consiglio è iniziato con la relazione del sindaco sulla scelta della futura gestione dell’acqua in provincia, enunciando i pro e i contro delle due soluzioni, ovvero una nuova S.P.A. o un ritorno al pubblico con un consorzio tra Comuni. E qui gli animi si sono surriscaldati, appare ormai chiaro, a prescindere da qualunque cosa dichiari, che la Valenti propende verso una società privata, facendo appunto scatenare l’ira dell’opposizione.

Ed in questo contesto – a nostro avviso – che si inserisce la riproposizione dell’ex sindaco Mario Turturici, bocciato dai cittadini proprio per avere consegnato le reti a Girgenti Acque, ma visto dalla Valenti, come il tecnico in grado di salvare Sciacca.

Fin qui solo diatribe verbali, poi si è arrivati all’approvazione delle Verifiche sul prezzo delle aree ASI, prezzo più volte contestato perché giudicato esorbitante per chi volesse investire in aziende sul territorio e del “Piano triennale delle opere pubbliche”.

In tutte e due i casi, la maggioranza è stata battuta, con la bocciature dei due provvedimenti. Le verifiche sul prezzo delle aree ASI, con 12 voti contrari e 12 a favore e il “Piano triennale delle opere pubbliche”, con due contrari Deliberto e Termini e 10 astenuti.

E come detto prima il pareggio equivale a bocciatura, che ha come prima conseguenza diretta, l’impossibilità della presentazione al consiglio comunale per l’approvazione del Bilancio di previsione, che dovrà attendere la riproposizione delle due questioni che ovviamente dovranno essere approvate.

Adesso Francesca Valenti, non può più nascondersi dietro nessun alibi: “non ha più la maggioranza”. La domanda però che tutti i cittadini si pongono è: il sindaco avrà un rigurgito di buonsenso e si dimetterà o trascinerà nell’agonia la città per i prossimi 3 anni?