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Sciacca. La maggioranza approva aumento TARI 11%: voto contrario M5S e Mizzica, assente centrodestra


Dopo le polemiche sulla data della convocazione del consiglio comunale e le contestazioni nel merito dell’aumento della tariffa della Tari, alla mezzanotte di ieri sera, la maggioranza – da sola – si approva il provvedimento.

Ora è ufficiale la Tari ci costerà l’11% in più. Un provvedimento fortemente voluto dall’assessore Paolo Mandracchia e dal sindaco Valenti, che l’hanno giustificato come un evento ineluttabile in considerazione del raddoppio del costo del conferimento del rifiuto indifferenziato in discarica ad opera della SOGEIR, in virtù dei nuovi trattamenti imposti dal governo Crocetta che passa da 83 euro a tonnellata a 155 euro.

In effetti l’aumento c’è e bisogna prenderne atto, ma, e sono queste le contestazioni di tutte le opposizioni, c’erano anche le contromisure atte ad evitare questo salasso a carico dei cittadini o quanto meno di ridurlo drasticamente nella percentuale. Quello che a tutti è apparso chiaro sin dal primo momento, è che questa maggioranza essendo di centrosinistra, ha nel suo DNA il motto – tutto di sinistra – “pagare le tasse è bello” (Cit.) e non si è prodigata più di tanto per evitare l’aumento, considerandolo “buono e giusto”.

Ma vediamo le posizioni delle opposizione, che per una volta, almeno per grandi linee, sono state convergenti sulle motivazioni.

Prima delle opposizioni a seguito della relazione tecnica, dei dirigenti comunali, Nando Rapisarda e Filippo Carlino, ha preso la parola l’assessore Paolo Mandracchia, spiegando le ragioni “ineluttabili” dell’aumento, già sopra descritti.

Il centrodestra, come annunciato in un comunicato era assente: “Non era nostra intenzione esimerci dal partecipare alla seduta di consiglio di questa sera, – spiegano oggi i consiglieri di opposizione del centrodestra – nella quale, avremmo evidenziato le ragioni sia tecniche che politiche che potevano alleviare questo aumento sproporzionato della tassa, figlio del ritardo con cui questa amministrazione ha posto in essere tutti quei correttivi per agevolare l’aumento della differenziata, forse perché imbarazzati dal fatto che dovevano far partire un servizio tramite un piano osteggiato sin dall’inizio”.

Per il M5S ha parlato il consigliere Teresa Bilello ed anche lei ha puntato il dito sui ritardi dell’avvio della differenziata, che avrebbe fatto diminuire la quantità di rifiuti da conferire, diminuendo quindi i costi ed evitando appunto l’aumento o in alternativa diminuendolo in percentuale. Bilello inoltre ha messo in evidenza, dati alla mano, il mancato rispetto in termini di servizi erogati della SEA BONO, rispetto a quelli previsti dal contratto.

Fabio Termine per Mizzica, si è attestato sulle stesse tematiche, aggiungendo, che senza l’avvio della differenziata non si è permesso di fare compostaggio a chi lo avesse richiesto per potere accedere alla prevista riduzione del 15% della tassa e che  già da novembre i dati in suo possesso e contestati da Mandracchia in una trasmissione TV, evidenziavano le stesse mancanze e le stesse inadempienze del gestore del piano Aro e ponendo delle precise domande all’assessore .

Sono quindi arrivate anche le risposte alle domande di Termine, prima dal sindaco, che ha tolto da un visibile imbarazzo l’assessore Mandracchia, visibilmente in difficoltà, ammettendo che il gestore non sta rispettando quanto stabilito nel contratto e che si prenderanno provvedimenti. Poi ha concluso Mandracchia, ribadendo, in sua difesa quanto già detto nel suo primo intervento.

Infine dopo vari interventi dei consiglieri di maggioranza atti a dimostrare che questa era l’unica strada, si è passati alla votazione, con l’esito scontato dell’approvazione, M5S e Fabio Termine, hanno votato contro e la maggioranza a favore compattamente.