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Sciacca. “L’Agghiastru di Inveges” debutta il 22 luglio con la straordinaria voce di Leo Gullotta

LEO GULLOTTA INCIDE UNA SUA INTERPRETAZIONE PER LA LEGGENDA MUSICALE “L’AGGHIASTRU DI INVEGES”

La straordinaria VOCE di LEO GULLOTTA sarà parte integrante della leggenda musicale “L’Agghiastru di Inveges” che debutterà a Sciacca il 22 luglio prossimo e sarà replicata il 23,24 e 25 luglio alle ore 21:30 in contrada Piana Scunchipani.

L’ouverture dello spettacolo, appositamente scritta per l’occasione, dallo scrittore saccense Lorenzo Raso, sarà interpretata ed incisa dal noto attore italiano che ha favorevolmente accolto l’invito dell’autore e regista dello spettacolo Salvatore Monte. “Ancora una volta, dichiara Monte, il Maestro Gullotta mostra amore ed affetto per la nostra città; gliene sono grato. La voce di Gullotta, preventivamente registrata che interpreta le parole di Raso, andrà ad impreziosire questo nuovo allestimento.

Persone come Gullotta ci ricordano come si può essere grandi supportando i più giovani”. La favola musicale vanta la presenza di 15 attori, 6 ballerini, oltre 15 coristi ed un vasto numero di tecnici e narra la leggenda che ruota intorno al secolare oleastro di Contrada Piana Scunchipani.

SINOSSI

L’oleastro Inveges è un vecchio oleastro selvatico. Esso, tradizionalmente indica il centro della contrada Chiana. E grazie alla sua imponenza su di esso sono nate leggende, tra paura e avventura. L’oleastro inveges è stato detto anche oleastro delle fate. Scunchipani è una contrada a otto chilometri dal centro di Sciacca: si cammina tra ulivi e mandorli. Ma qui si coltiva un po’ di tutto. Un cartello giallo indica Oleastro di Inveges, il grande albero di ulivo che porta il nome degli antichi proprietari del terreno.

La famiglia si è estinta mentre l’albero è rimasto a loro memoria. Alcune antiche leggende raccontano che l’albero sia infestato dagli spiriti. Si dice che lì dentro abitino streghe e fantasmi. In realtà è un albero antichissimo: non si staccano i rami perché porta sfortuna, nessuno lo tocca da secoli l’unica cosa permessa sia raccogliere le olivette e farne vin santo. Pare che l’albero è del 1300 circa. Si narra che nelle notti di plenilunio al suo interno ci sia una fiera di fate e un’esposizione d’ oro e tesori. Non si può spezzare un ramoscello senza incorrere in qualche sventura, inclusa la morte.

Si riportano al popolino casi di malanni avvenuto ai trasgressori di diverse epoche. I contadini lo chiamano l’oleastro di mezzo dicono sia un padre e un figlio: sono due alberi in uno. Molti dicono di aver sentito urla agghiaccianti e dicono di aver visto cose. Quando gli danno fuoco, l’albero non brucia. Soffre ma non muore.Si narra che accanto all’ oleastro c’ era l’aeroporto: gli americani non riuscivano a bombardare: non lo vedevano. Si chiamava aeroporto fantasma. Leggende a parte l’Olivastro chiamato anche olivo selvatico, è una pianta tipicamente mediterranea ma che, a causa della sua coltivazione sin dai tempi antichi, cresce in un’area geografica molto estesa. È molto longevo ed ha un’eccezionale capacità di riprodursi dalla ceppaia per cui si riprende velocemente se danneggiato dal fuoco. Ha una corteccia più o meno liscia a seconda dell’età, di colore grigio cenere; foglie persistenti ed opposte, di forma ovale e allungata, coriacee, di colore verde scuro di sopra e argentee di sotto. Il suo legno è duro e compatto, per cui viene utilizzato per lavori di ebanisteria, intarsio e tornio, e anche come legna da ardere.

Le foglie un tempo venivano usate per preparare un infuso contro la febbre. Con la corteccia, in passato, si coloravano di giallo i tessuti. I suoi frutti, le olive sono impiegate per l’estrazione dell’olio e, in misura minore, per l’impiego diretto nell’alimentazione. L’oleastro Ingeves è un esemplare dal tronco robusto, inclinato verso Ovest, dalla cui base slargata hanno origine diversi polloni. II fusto, a circa 3 m dal suolo, si divide in tre grosse branche primarie che, a loro volta, si biforcano ulteriormente dando luogo a numerose ramificazioni assurgenti che costituiscono una chioma tendenzialmente ombrelliforme. Dal 22 al 25 Luglio, proprio ai piedi del grande albero,nella contrada Chiana Scunchipani a dieci minuti dalla centro della città di Sciacca, la compagnia teatrale dell’Attore e regista Salvatore Monte, storico assistente del M° Enzo Garinei, porterà in scena una leggenda musicale che racconterà storie ed aneddoti di questo fantastico albero. Quindici attori, sei danzatori, venti coristi ed una quindicina di tecnici rappresentano il cast, artistico e tecnico, di questa nuova leggenda musiche è in fase di allestimento nel comune saccense.

Il regista ha voluto così riaccendere i riflettori su un bene naturalistico molto importante e di grande attrazione turistica, del territorio saccense. Una platea, posta ai piedi dell’albero, accoglierà il pubblico che potrà così assistere a qualcosa di magico, di diverso rispetto alle classiche rappresentazioni in teatro, al chiuso. Le campagne di Sciacca, il buio della notte, le musiche e gli effetti sono gli ingredienti di questa nuova avventura teatrale che vede la comunità teatrale locale tornare alla normalità dopo un anno e mezzo di stop forzato.

-CAST ARTISTICO – OLEASTRO-

Il SIG. ATTARDI – CARMELO LA GRECA
NARRATORE – LEONARDO DI VITA
LA CONTADINA VITTORIA – VITTORIA TURTURICI
IL CONTADINO CARMELO – CALOGERO CIRAFISI
IL CONTADINO NADDU – GABRIELE RUSSOTTO
DONNA CATERINA – SILVANA BONO
DONNA MARTA – ANNALIA MISURACA
AGOSTINO INVEGES – RICCARDO PLAIA
IL CONTADINO ENZO – ENZO RASO

I BAMBINI

MARTINA – MARTINA LI CAUSI
GABRIELE – GABRIELE FAZIO
GIUSEPPE – GIUSEPPE FRISCIA
EMANUELA – EMANUELA BONGIOVI
VINCENZO – VINCENZO BONGIOVI
CRISTIANO – CRISTIANO ALONGE
VITTORIA – VITTORIA CASANDRA

I SOLISTI E LE SOLISTE:

ALESSIO TURTURICI, MARIA MANISCALCO, ALBERTO LEGGIO, SOFIA RIZZUTO, ALESSIA BARSALONA, ACCURSIO TAORMINA

IL CORO

LAURA RITA CIACCIO – ALESSANDRO ABRUZZO – ANNA PIANTIERI – ANTONINO MANDRACCHIA – CALOGERO MAROTTA – CALOGERO VERDE – DOMENICA CRAPARO – FRANCESCA GIORDANO – DOMENICO ALONGE – GABRIELLA D’ANGELO – FRANCESCA LEVATINO – MARIA PAOLA MAGGIO – GIOVANN RIZZUTO – MARIA LUISA FAZIO – MAURIZIO PARISI – MICHELA BURGIO – ANTONINO TURTURICI – ROBERTA CORRAO – ANNA CATANIA