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Sciacca. L’Ass.re Tulone “congelato”: si attende Catanzaro per le dimissioni?


Situazione surreale al Comune di Sciacca: mentre si cerca un’altra figura (o figurina?) da apporre sull’album degli assessori della giunta Valenti, l’assessore Tulone resta congelato

L’esperienza amministrativa del sindaco Francesca Valenti continua a perdere pezzi. La stampa locale oggi ha dato per certe le dimissioni dell’ass.re Mario Tulone, dimissioni che noi di Fatti&Avvenimenti.it avevamo annunciato nell’articolo L’indiscrezione: Mario Tulone vicino alle dimissioni, probabilmente dopo Carnevale (Clicca) datato 26 febbraio 2019. Dimissioni che tuttavia, almeno per il momento non ci saranno, date le smentite arrivate in giornata da sindaco ed assessore.

La situazione è tragicomica. Tutti sanno che l’assessore Tulone si deve dimettere, ma per ordini di scuderia resta lì al momento, forse in attesa che l’On. Michele Catanzaro trovi una figura – o forse sarebbe meglio dire “figurina” – da attaccare sullo stropicciato album degli assessori della giunta Valenti al posto del dimissionario.

Mario Tulone sarebbe il 6° assessore a saltare dalla giunta Valenti, che dopo l’azzeramento voluto per dare un “nuovo corso” all’amministrazione, aveva promesso mirabolanti risultati. “Mirabolanti risultati” che obiettivamente non si sono visti.

Chiaramente, non essendoci ancora le dimissioni, non sono state rese note le motivazioni di Tulone che pare siano personali. Le indiscrezioni parlavano e parlano di un assessore stanco del suo ruolo. Restano infatti sul tavolo gli elementi che lo scorso 26 febbraio ci avevano spinto a “prevedere” le dimissioni dell’assessore: su Tulone infatti già dall’inizio del suo incarico gravava un forte stress dettato da competenze entro le quali oggettivamente non si muoveva agilmente, dal randagismo – le cui polemiche difficilmente si placheranno finché il sindaco Valenti sarà in carica, almeno da come si è comportata fino ad ora – al Carnevale che ha affrontato con “l’aiuto” dell’esperto Carmelo Brunetto.

Sullo sfondo della vicenda resta un’amministrazione insensibile alle critiche – da ovunque arrivino – il cui unico motto è “andare avanti a prescindere da tutto”, anche senza scopo se non quello di “sopravvivere alla giornata” ed il teatrino di oggi e di questi mesi ne è la conferma evidente.