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Sciacca. MareAmico: “Nel Cansalamone liquame fognario che finisce in mare”, il 60% delle fognature non viene depurato


E Lombardo aggiunge: “Fatto ancor più grave, considerato che il sindaco di Sciacca Valenti è anche presidente dell’Ati Idrico”

Sciacca. Inquinamento Foce del Cansalamone allo Stazzone

Sciacca. Inquinamento Foce del Cansalamone allo Stazzone, acqua densa di colore "marroncino" e una forte puzza nauseabonda

Gepostet von FattieAvvenimenti SciaccaeProvincia am Montag, 6. Mai 2019

E’ una denuncia chiara e netta quella che arriva oggi da Claudio Lombardo di MareAmico Agrigento: “Nel Cansalamone finiscono i liquami fognari delle zone circostanti, che vengono poi sversati in mare dalla foce dello Stazzone”.

Come ricorderanno i lettori, lo scorso 6 maggio, noi di Fatti&Avvenimenti.it avevamo parlato del terribile fetore e delle acque nere del torrente Cansalamone che raggiunge il mare in località Stazzone.

A sollevare il problema in quei giorni era stato proprio il presidente di MareAmico Agrigento Claudio Lombardo che aveva chiesto alla Capitaneria di Porto di Sciacca, all’ARPA ed all’Asp di controllare lo stato di forte inquinamento visibili ad occhio nudo delle acque sversate in mare dal Cansalamone.

Dopo un mese Lombardo ha scoperto che – come del resto era immaginabile da quanto visibile e dal fetore emanato – le acque sversate dal torrente allo Stazzone non sono altro che “liquame bruto” o “bruto di fogna”, ovvero liquame fognario puro, non trattato da alcun depuratore.

Praticamente una bomba ambientale nociva per l’ambiente marino e la salute umana. Dei liquami carichi di batteri pericolosissimi e componenti tossiche.

Un fatto che certo, appare un po’ come il segreto di pulcinella, ma colpisce comunque che tale sversamento si verifichi su uno dei “lungomare” più frequentati di Sciacca, a pochi metri dalla sede della Capitaneria di Porto.

Ma come avrebbe detto il buon Corrado: “E non finisce qui”.

Lombardo ha infatti scoperto e tiene a denunciare che: “Questo è ancor più grave per il fatto che il sindaco di Sciacca è in questo momento il presidente dell’Ati, e nella sua città circa il 60% della acque fognarie finiscono in mare senza alcuna depurazione”.

E proprio su questa notizia fornitaci sa MareAmico non possiamo non chiederci: ma se il 60% della acque non viene effettivamente depurato, perchè la popolazione saccense paga il canone per tale servizio non svolto? Una risposta sarebbe doverosa.