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Sciacca. Mazzata per il Comune: il Cga lo condanna e autorizza la realizzazione del distributore Tamoil in via Verona


Il Tar da torto al Comune di Sciacca e autorizza la realizzazione del distributore di carburante Tamoil in via Verona.

Con questo ultimo atto i giudici hanno chiuso definitivamente un contenzioso che va avanti da anni, avviato dai proprietari del terreno acquistato allo scopo di essere dato in affitto alla Tamoil per realizzarvi l’impianto.

Il Comune aveva dapprima rilasciato la concessione edilizia alla Tamoil, poi l’Ufficio tecnico la revocava e i proprietari impugnavano il provvedimento con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia.

La Tamoil nel frattempo, a fronte della revoca, aveva provveduto a trovare un nuovo sito per l’insediamento del proprio impianto, come citato dallo stesso Comune nel provvedimento di sgombero, citando la possibilità della nuova collocazione dell’impianto sul terreno di via Verona.

“Il Comune – spiega l’avv. Rubino – aveva rilasciato il parere di conformità urbanistica per il nuovo sito, successivamente revocato con apposita nota annullata dal Cga in sede giurisdizionale, laddove veniva sancita la piena compatibilità urbanistica del sito individuato per la realizzazione dell’impianto. In seguito a un lungo contenzioso il Comune rilasciava alla Tamoil la concessione edilizia richiesta, confermando che l’area prescelta fosse pienamente compatibile ai fini della realizzazione dell’impianto”.

Sembrava quinid tutto risolto, ma: “A questo punto – continua l’avv. Rubino – accadeva l’imprevedibile. Con un improvviso capovolgimento di vedute, il Comune di Sciacca comunicava l’avvio del procedimento di annullamento d’ufficio della concessione edilizia, successivamente annullandola, sulla base di fatti e risultanze asseritamente nuovi, che non erano state oggetto di esame da parte del Cga”.

I proprietari, a quel punto impugnavano il provvedimento davanti al Tar, lamentando tra l’altro la nullità del lo stesso “perchè elusivo del precedente giudicato, laddove al Comune era assolutamente preclusa qualsiasi forma di riesame della questione”.

Il Tar accoglieva il ricorso sanzionando con la nullità il provvedimento del Comune di annullamento della concessione edilizia, e condannando il Comune al pagamento delle spese giudiziali. Il Comune di Sciacca però insisteva, proponendo appello davanti al Cga per la riforma della sentenza del Tar, chiedendo anche la sospensione dell’esecutività della pronunzia appellata. Già in sede cautelare il Cga aveva respinto la richiesta cautalere avanzata dal Comune di Sciacca.

E si arriva all’attuale sentenza, dove  il Cga, esaminando il merito della controversia, condividendo l’eccezione formulata dall’avvocato Rubino, ha dichiarato inammissibile l’appello proposto dal Comune di Sciacca, “per mancanza di specifiche censure avverso la declaratoria di nullità emessa dal Tar”, condannando nuovamente il Comune di Sciacca al pagamento delle spese giudiziali.