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Sciacca. Milioti al sindaco: “per la riapertura delle Terme, si coinvolga tutto il consiglio comunale”


Il Consigliere Comunale Giuseppe Milioti, interviene sulla sempre irrisolta vicenda delle Terme di Sciacca, con una nota che si seguito riportiamo integralmente.

Sulla vicenda termale, – scrive Milioti – che alcuni mesi fa ha registrato una cerimonia in pompa magna e passerelle di deputati regionali uscenti e candidati all’Ars, cerimonia e passerelle che, ad oggi, non hanno prodotto il risultato sperato, si continua ad assistere a un dibattito triste e imbarazzante che vede protagonisti amministratori, forze politiche e consiglieri comunali di tutti gli schieramenti, impegnati nel grossolano tentativo di difendere ognuno la propria parte politica in vista delle imminenti elezioni politiche.

Da una parte il Sindaco che si scaglia contro il neo Governatore Musumeci per dimostrare alla città che lei c’è mentre, quando si parla di questioni locali, precisa: ”MA IO SONO ARRIVATA ADESSO”; Beh anche il governo Musumeci è arrivato adesso. A difesa del governo di centrodestra l’intervento del consigliere Caracappa che non ha risparmiato critiche al sindaco che indubbiamente avrebbe potuto fare di più. Ieri la difesa del sindaco da parte del consigliere Simone Di Paola che adesso, per una questione di convenienza, preferisce non parlare del passato e ammette gli errori fatti quando l’opposizione si scagliava contro il Sindaco Fabrizio Di Paola, accusato un giorno sì e l’altro pure dall’attuale maggioranza di non avere messo in campo gesti eclatanti per le Terme di Sciacca.

Ebbene, le Terme sono ferme da 3 anni e gravi sono, a mio avviso, le responsabilità della politica a 360 gradi, tutta la politica, a prescindere dalle appartenenze, ha fallito e non sarà certamente questo “teatrino” ad alleggerire il peso delle responsabilità di ognuno! In occasione della firma dell’atto di cessione dei beni termali, manifestai tutta la mia amarezza per la sensazione assai diffusa che quello che si stava consumando altro non era che un passaggio della patata bollente dalla Regione al Comune. Oggi l’amarezza deriva dal fatto che, oltre a scontri politici e accuse a vicenda, nulla di buono si vede all’orizzonte, neanche di quei rapporti virtuosi vantati dal Sindaco Valenti con Federterme.

Per il superamento degli ostacoli che continuano a bloccare il rilancio della risorsa termale, occorre lavorare tutti insieme ma con fatti concreti e non con le parole. Sicuramente non sono nè i tavoli tecnico-politici nè le Commissioni speciali che potranno risolvere il problema, nè tantomeno continuando con questo atteggiamento di portare acqua al proprio mulino: tutto ciò è ancor più preoccupante del silenzio di cui si è parlato fino ad oggi. Ritengo che il sindaco abbia il dovere di intraprendere un’azione concreta, decisa e corale che, oltre alle forze politiche, coinvolga l’intera città.

Occorre, naturalmente, che anche la Regione Siciliana faccia la propria parte per giungere nel più breve tempo possibile all’affidamento dell’intero patrimonio termale.