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Sciacca. Ordine degli architetti: “il Consiglio comunale va commissariato, sul PRG è incompatibile”


Piano regolatore generale, dopo i pareri del Consiglio regionale dell’Urbanistica l’iter si blocca a causa dell’incompatibilità dell’ufficio Tecnico e del Consiglio comunale e l’Ordine degli architetti chiede il commissariamento del Consiglio comunale di Sciacca

L’Ordine degli architetti, presieduto da Alfonso Cimino, chiede il commissariamento del Consiglio comunale perché “Una città in assenza dello strumento urbanistico è un territorio senza futuro – spiega Alfonso Cimino – Se poi consideriamo che dopo lunghissimi anni, finalmente, siamo nella fase di arrivo e in questa fase non è possibile esercitare lo strumento della concertazione per l’incompatibilità dell’ufficio Tecnico e di tutto il Consiglio comunale, il problema, seppur paradossale, sfocia in una fase di declino del territorio. Ed è esattamente ciò che sta accadendo a Sciacca”.

Il Consiglio Regionale dell’Urbanistica, nell’adunanza del 29 luglio scorso e dopo un lunghissimo iter procedurale, ha finalmente espresso il proprio parere al PRG, adottato con delibera del commissario ad acta con i poteri del C.C. n. 16 del 20 aprile 2015, ma né l’ufficio Tecnico né il Consiglio Comunale potranno controdedurre poiché incompatibili.

“Quindi la città ed i cittadini non potranno essere tutelati dai propri rappresentanti nell’indicare alcune giuste osservazioni – prosegue il presidente Cimino – Gli Architetti di Sciacca, con i propri rappresentanti dell’Ordine degli architetti Michele Ferrara e Salvatore Porretta, di concerto con gli altri liberi professionisti, tecnici e i rappresentanti degli altri Ordini professionali quali agronomi, geologi, geometri, ingegneri e periti agrari, hanno avuto modo in questi giorni di dibattere sulle opportunità di azioni congiunte che vedono un PRG che, di fatto, nasce desueto, non muove i suoi passi sullo sviluppo della città in relazione anche a una nuova Legge Urbanistica siciliana. Per queste ragioni riteniamo con grande forza che le azioni da compiere possono essere da una parte quella di commissariare il Consiglio comunale e dall’altra, in modo congiunto, di far slittare i tempi per controdedurre. L’Amministrazione regionale e l’assessorato regionale al Territorio non possono che ascoltare queste proposte per esercitare democraticamente il diritto di discutere sul futuro della città – conclude Alfonso Cimino – e l’Amministrazione comunale deve adempiere in tempi ristretti per sanare la incompatibilità di un ufficio Tecnico che deve compiere obbligatoriamente il proprio ruolo funzionale”.