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Sciacca. Presidente Montalbano non faccia melina, Opposizioni chiedono Consiglio Comunale


I consiglieri lo scrivono velatamente, ma il senso della nota è chiaro: Montalbano non la tiri per le lunghe e si limiti, almeno questa volta, al ruolo super partes che gli compete

I consiglieri che ieri hanno firmato la mozione di sfiducia al sindaco ricordano oggi che nella medesima PEC inviata al Presidente del Consiglio è stata allegato la richiesta di convocazione del Consiglio Comunale.

“E’ una richiesta, fuori da ogni polemica che viene avanzata per dare voce ai consiglieri comunali. Chiediamo, pertanto, una celere convocazione di una conferenza dei capigruppo al fine di calendarizzare la prossima seduta del consiglio comunale. Chiediamo, al contempo, di poter trattare SERENAMENTE la mozione di sfiducia presentata in data 29.10.2020. Venga data la possibilità a tutti i consiglieri comunali, ancora in carica e nel pieno delle rispettive funzioni, di valutare positivamente o negativamente l’importante atto depositato in Presidenza.

Chiediamo, ancora una volta, al Presidente del Consiglio Pasquale Montalbano di essere super partes e di far fronte alle opportune richieste dei consiglieri comunali”.

Evidente lo scopo dei consiglieri promotori della sfiducia: la “melina” basata sull’attesa della dichiarazione di decadenza dei consiglieri, sarebbe di una bassezza gravissima persino per la politica saccense, notoriamente scesa a livelli imbarazzanti dall’avvento dell’ultima amministrazione.

Tuttavia, si potrebbe fare un’altra considerazione e cioé: a far melina sono bravi tutti, ma proprio tutti. Questo è il brutto di non giocare da soli. Ma a perderne, per l’ennessima volta, sarebbe l’immagine della politica.