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Sciacca, Randagismo. Comitato A.L.T.A. fa accesso agli atti: “Consegnateci tutti i documenti”, anche i Ministeri si muovono


Intanto anche il Ministero dell’Interno e quello della Salute si starebbero interessando della questione randagismo a Sciacca e in tante città siciliane

Stanno per piovere nuove grane sull’amministrazione Valenti? Probabilmente sì. L’irrisolta problematica del randagismo in città, più volte denunciata da animalisti del territorio come Antonella Baldassano e pubblicamente rilanciata anche sulla pagina Facebook del Ministro dell’Interno e Vicepremier Matteo Salvini, sta attirando l’interesse di varie associazioni e comitati nazionali, nonché degli stessi Ministeri dell’Interno e della Salute.  

Da recenti notizie, il Comitato A.L.T.A. per la legalità e la trasparenza della tutela degli animali e dell’ ambiente, ha fatto richiesta di accesso agli atti al Comune di Sciacca chiedendo tutta la documentazione in possesso, in relazione all’attività di controllo delle nascite e prevenzione del randagismo.

Il Comitato ha chiesto inoltre di conoscere, alla luce dei tragici e censurabili fatti di cronaca degli ultimi anni, che vedono stragi di randagi e di gatti liberi, le iniziative poste in essere dal Sindaco a tutela della salute e del benessere degli animali sul territorio, rappresentando lo stesso la massima autorità sanitaria sul territorio. Ricordiamo che, in virtù di quanto disposto dal D.P.R. del 31 marzo 1979 , al Sindaco spetta, attraverso i propri organi ,la vigilanza sull’osservanza delle leggi e dei regolamenti generali e locali relativi alla protezione degli animali ed alla difesa del patrimonio zootecnico.

Tutte queste competenze del sindaco sono ribadite dall’art. 3 del Regolamento Comunale di Sciacca, sul benessere animale.

Restiamo perciò in attesa di essere messe nelle condizioni di accedere alla documentazione richiesta, al fine di vigilare sulla trasparenza ed efficacia delle amministrazioni di questo Comune con riguardo al benessere animale ed all’utilizzo di soldi pubblici”.

Ma la A.L.T.A. non è l’unica che vuole vederci chiaro sul randagismo a Sciacca. Le associazioni animaliste del territorio e non che in questo momento si stanno mobilitando, fanno notare che alcuni punti del Regolamento Comunale sul randagismo non vengono rispettati o spesso sono proprio sconosciuti.

Tra i tanti punti disattesi, si ricorda in particolare la disposizione secondo cui le associazioni animaliste dovrebbero poter accedere alle rimanenze giornaliere delle mense scolastiche, in modo da non sprecare cibo e usarlo per il sostentamento degli animali e la disposizione riguardante la riconoscibilità del “cani di quartiere” o in ogni caso tutti quelli rilasciati dal comune – attraverso un collarino o idoneo segno di riconoscimento – che permetta di distinguerli dagli altri randagi.

Intanto pare che anche il Ministero dell’Interno e quello della Salute si stanno interessando al caso Sciacca ed a molti altri paesi della sicilia dove si sono registrate stragi di randagi.