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Sciacca. Randagismo, l’opposizione chiede al sindaco quali le determine adottate per fronteggiare il problema


I consiglieri comunali, Cognata, Monte, Deliberto, Santangelo e Caracappa chiedono al Sindaco Francesca Valenti, quali atti sono stati adottati dall’amministrazione per fronteggiare il problema del randagismo

La legge impone che un randagio va prelevato dal territorio da personale specializzato (accalappiacani) poi sterilizzato e microcippato ed infine dopo una degenza di una decina di giorni – a norma di legge – rimesso in libertà nella stessa zona in cui stazionava, a meno di casi rarissimi nei quali il veterinario dell’ASP non ne certifichi la pericolosità.

A fronte di ciò appare chiaro che il problema non può essere risolto con il semplice prelievo del cane e poi rinchiuso in un canile, perché la legge non lo permette, quindi l’amministrazione dovrebbe mettere in atto tutte quelle procedure alternative per arginare la problematica, prima tra tutte la sterilizzazione per evitare il proliferare di cuccioli.

“Nel fine settimana – scrivono i cinque consiglieri – abbiamo ricevuto innumerevoli segnalazioni da parte di molteplici concittadini che lamentano la presenza di tantissimi cani randagi che circolano in città.

Ora, occorre ribadire, che il nostro ruolo “ci impone” di sollecitare l’amministrazione comunale in merito alla risoluzione di gravi problemi che attanagliano la città e che le nostre segnalazioni non vogliono scalfire minimamente il prestigio di nessuno degli amministratori in carica ma, corre l’obbligo, di porre all’attenzione del governo locale, un problema serio che non può essere assolutamente trascurato”.

Ciò premesso chiediamo si sapere come sta operando il servizio di accalappiacani, quali determine sono state adottate per fronteggiare il problema e che notizie vi sono in merito al canile comunale”.