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Sciacca. Tra proteste social e Opposizioni pronte a sfiduciarla, la Valenti pensa alle prossime due poltrone


Praticamente alla fine turistica di una delle estati saccensi più contestate, l’imperativo del sindaco Francesca Valenti è sopravvivere, forse anche caricando in giunta Mario Turturici

“Meglio tirare a campare che tirare le cuoia”. Lo disse Giulio Andreotti in risposta alla considerazione di Ciriaco De Mita: “e’ meglio andare alle elezioni anticipate che tirare a campare”.

Il parallelismo è evidente, e del resto “tirare a campare” è l’unica cosa rimasta da fare a un’amministrazione come quella guidata da Francesca Valenti che alle soglie del suo “giro di boa” tenta ancora di capire non tanto se possa imprimere un qualche cambiamento positivo alla città, ma se sia capace di garantire quantomeno l’ordinaria amministrazione senza fare impazzire il povero Carmelo Brunetto che ormai è l’assessore tuttofare, voluto in questa giunta dal Sen. Cusumano che sicuramente aveva capito che senza un amministratore simile la situazione sarebbe stata tragica.

Tuttavia neppure il buon Brunetto può caricarsi sulle sue sole spalle le sorti di un intero Comune e il risultato sono le polemiche di questa estate saccense che hanno praticamente inferto il colpo di grazia ad un’amministrazione già non popolarissima.

Ma questo non ha certo fermato il sindaco dal suo intento di “tirare a campare” e così, malgrado il caldo soffocante di questi giorni, le trattative sui due nuovi assessori da nominare sono riprese. Già qualcosa è trapelata.

Pare che l’area Sicilia Futura di Cimino e Cascio voglia avere un altro assessore in giunta. Più precisamente, pare che il casciano Alberto Sabella, dopo momenti traballanti all’interno della giunta, sia stanco di “attendere”. Per questo il consigliere avrebbe proposto per la carica di assessore – forse al bilancio – Mario Turturici.

Il nome dell’ex sindaco di Forza Italia potrebbe suonare assurdo, ma ha un suo perchè ed una sua logica, anche se un po’ contorta. Nei mesi scorsi Alberto Sabella era stato avvicinato dalla Lega, nel periodo in cui il circolo di Sciacca esisteva ancora ed al cui interno vi erano ancora Turturici e Catania. Tuttavia, dopo attente riflessioni – in cui non si è ben capito se l’adesione di Sabella al Partito di Salvini sarebbe stata subordinata alle sue dimissioni da consigliere o meno – il consigliere in carica rimase al suo posto.

Passa qualche mese, il circolo della Lega di Sciacca viene malamente defenestrato dal commissario provinciale Massimiliano Rosselli, Turturici non rientrerà più nel partito che adesso su Sciacca punta su Paolo La Bella, la coppia Vittorio Cortese e Marcella Bellia e altri esponenti locali.

L’ex sindaco di Sciacca, ricordato dai più per aver consegnato le reti a Girgenti Acque, si trova quindi ad essere adesso un battitore libero, e sicuramente pronto a tutto pur di restare nella politica attiva.

Tuttavia, questo bel discorso, per quanto fondato, potrebbe anche crollare. La corrente cusumaniana, quella che dovrebbe essere maggioritaria in giunta, si sente evidentemente già stretta e stufa di un PD un filino troppo arrogante, soprattutto dopo la probabilissima acquisizione della Gulotta. Un assessore a Sabella sarebbe quindi forse troppo da digerire, considerato che Cascio e Cimino avevano un accordo sul ruolo da assessore e vicensindaco, al momento ricoperto dalla ciminiana Gisella Mondino, ma da metà legislatura in poi dovrebbe toccare proprio ai casciani.

Quindi a che pro un assessore in più a Sabella? Per tenerlo buono? Bisognerebbe capire se tutti gli altri resterebbero poi al proprio posto, anche se un altro nome ancora dovrà uscire dal cilindro, quindi bisognerà comunque stare a vedere.

Oltretutto, una nuova scossa potrebbe smuovere il terreno già cedevole sul quale la giunta Valenti posa. Come noto, a Roma il governo giallo-verde è caduto. Qualcuno nelle settimane scorse ha vociferato che in caso di voto la stessa Francesca Valenti potrebbe correre per un posto in parlamento, ma forse è una tesi un po’ avventata.

Meno avventata è invece l’ipotesi di un Sen. Cusumano che non sarà tenuto fuori da un eventuale governo “di legislatura” con dentro PD, Leu e forse anche qualche esule di FI. E certo le cose a quel punto per la giunta Valenti potrebbero anche farsi più complicate, con un cambio di passo imposto direttamente da Roma.