Alessandro Curreri non ci sta a diventare il bersaglio delle correnti del Movimento e dell’opposizione consiliare di centro-destra del civico consesso saccense, che a suo dire, fa opposizione strumentale
Alessandro Curreri interviene a viso aperto, ci mette la faccia e contrattacca. In merito al caso del voto sulla immiediata operatività del Piano Triennale delle opere pubbliche, oggi Curreri ci ha affidato alcuni suoi pensieri che pubblichiamo integralmente.
“Premesso che non ho votato diversamente dal mio gruppo: ero solo in quel momento in consiglio, era tardissimo. Premetto anche che mi sono astenuto al Piano Triennale, come avevo discusso come stabilito.
Quando ho capito che il mio voto fosse decisivo per l’immediata esecutività dell’atto, dopo che esso è stato approvato (senza la esecutività del Piano non si può trattare il bilancio). La città ha dei bisogni dopo 6 anni e non può più aspettare, nemmeno 20 giorni, ha delle esigenze, le esigenze sono immancabilmente corrispondenti a somme erogate, bloccate per il momento, non esiste più anticipazione di cassa. L’economato non ha dato negli ultimi giorni nemmeno l’ok per 4 sacchi di cemento, pietra e sabbia che ho reperito, per la città, grazie ad un amico fraterno(per il parco giochi ad esempio).
Se tali esigenze non vengono presto(circa 15 giorni prima) affrontate non si mette in ginocchio l’amministrazione, ma gli uffici che devono erogare servizi per la mia intera città, per i turisti che stanno per arrivare, sempre più numerosi, per gli operatori che con i turisti ci lavorano.
C’è chi trae godimento e piacere nel fallimento altrui. Non è il mio caso, non sono un esponente dello “Shadenfreude”, non rispondo ai suggerimenti di chi probabilmente gode nel vedere la città piena di rifiuti(io no), l’erba alta due metri(dobbiamo creare un team che faccia rispettare anche l’ordinanza di pulizia aree private), pali ammalorati e pericolosi, i quartieri al buio, illuminazione artistica fatiscente(disattivata), fruizione beni sconosciuta, odori nauseabondi dalle caditoie nelle piazze e vicoli riqualificati (quelli in pietra calcarea), dobbiamo creare luoghi di coesione sociale subito, dobbiamo istituire il vigile di quartiere.
Paghiamo 230.000€ di spese e risarcimenti dovuti a sinistri causati dalle buche(dobbiamo intervenire per eliminazione totale stato di pericolo). Si devono fare partire anche i lavori per il rifacimento delle arterie pulsanti(vedi via Aldo Moro) e Corso Miraglia, ad esempio.
Vivere con la squadra pronto intervento, con i funzionari di ville e giardini, con i RUP mi ha dato ancora maggiore convinzione.
Non si può aspettare. Ci metto il cuore. Non sono nato per cliccare sul “giallo/astenuto” per cinque ore.”
Giornalista Direttore responsabile di Fatti&Avvenimenti. Nato a Partinico (PA), ma saccense. Ha sempre vissuto a Sciacca, dove fin da giovanissimo si è appassionato alla politica locale. Scrive da quando aveva 17 anni, scrive di tutto perché “così è giusto che sia”. Ha scritto principalmente per il giornale ControVoce di Sciacca e per il Fatti&Avvenimenti, ma suoi articoli sono apparsi anche sui quotidiani La Valle dei Templi.net, LinkSicilia (MeridioNews), La Voce di New York e tanti altri giornali agrigentini, regionali, nazionali ed internazionali. Da Gennaio 2017 è corrispondente italiano per la rivista francese Lumieres Internationales Magazine. Scrittore a tempo perso. E’ anche uno studente di Giurisprudenza. Coltiva da anni la passione della musica e del canto ed ha una sua band. Non chiedetegli cosa voglia fare da grande, perché non lo sa.