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Scuole. Simone Di Paola: “A quando la mensa scolastica per i bambini?”


Il consigliere al civico consesseo saccense Simone Di Paola interviene oggi sulla “triste evoluzione” che ha assunto negli anni il tema del servizio di mensa scolastica per i bambini delle materne”.

di-paola - simone

“visto che per i bambini delle elementari nemmeno se ne parla”, dice. Per questo il consigliere interroga l’amministrazione comunale per sapere: quando e se è previsto l’avvio del servizio di mensa scolastica per i nostri bambini, per quanto tempo tale servizio verrà loro garantito e quali misure si ha in animo di assumere la giunta per garantire nel prossimo futuro, con maggiore tempestività ed efficacia, un servizio di cui si sente enorme bisogno e necessità.

In passato questo è stato un servizio fondamentale, che migliaia di famiglie della città, specie quelle che per motivazioni prevalentemente legate al lavoro, si trovavano nella necessita di lasciare i propri figli a scuola più a lungo, ai quali veniva dunque tassativamente garantito un pasto per i propri piccoli nelle nostre scuole. È del tutto evidente che, per poter funzionare, un tale servizio dovrebbe pressoché coincidere con le date di inizio della scuola e concludersi con la fine dell’anno scolastico, insomma dovrebbe seguire le esigenze di uno scolaro; cosa che sia ben chiaro accade in tutta Italia ed è perfino considerato un diritto acquisito, che nessuno mai si sognerebbe di mettere in discussione.

“Qui da noi invece tutto questo non accade; – dice il consigliere del PD – ogni anno infatti, quello che nel resto del paese è considerato meno ordinaria amministrazione, da noi diventa oggetto di pene e dispiaceri per svariate famiglie, a cui viene come detto negato o quanto meno fortemente limitato, un diritto sacrosanto.

Il pretesto per ritardare l’inizio di tale servizio, limitandone drasticamente la durata, o addirittura metterne in dubbio l’espletamento, è sempre lo stesso; una volta si diceva che “soddi nn’cinne’”; oggi, assai più forbitamente, si chiama in causa la “drammatica situazione finanziaria del sistema delle autonomie locali” ; ma la solfa è sempre la stessa.

Eppure innumerevoli altri comuni della Sicilia e d’Italia, nelle medesime condizioni economico finanziarie del nostro municipio, non si sognerebbero mai di negare un diritto sacrosanto o di limitarne così fortemente la fruizione agli utenti; perché, alla fine della fiera, la gestione delle risorse comunali , per poche o cospicue che siano, attiene a scelte di indirizzo politico, stante l’ovvia considerazione per la quale chi amministra sceglie, sulla base di indizi politici, dove, in che direzione ed in quali quantità impegnare tali risorse; pare dunque del tutto evidente che quella dell’avvio della mensa scolastica non rappresenta una priorità per quest’amministrazione”.