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Selinunte: ritrovata la più grande fabbrica di ceramiche greche del mondo antico


È un scoperta che aggiunge valore e prestigio al parco archeologico selenuntino. I reperti ritrovati sono stati datati al V secolo avanti Cristo.

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Il ritrovamento all’interno del parco archeologico siciliano di Selinunte, è stato effettuato durante la sessione estiva di scavi affidata all’Istituto archeologico germanico di Roma e dell’Università di Bonn, guidato dal professore Martin Bentz.

È stato definito uno dei più eccezionali mai effettuati nella zona mediterranea, infatti, è tornata alla luce, una intera aerea dell’industria di produzione di terrecotte e ceramiche. Secondo gli scopritori, si tratta della più grande del mondo antico mai ritrovata finora.

Il complesso, ha un’estensione di 1.250 metri quadrati ed una lunghezza di 80 metri , con all’interno ottanta fornaci. Il luogo esatto del ritrovamento è la valle del fiume Cottone. Gli scavi, che hanno riguardato tre sezioni dell’area, hanno avuto successo, grazie all’utilizzo del “georadar”, che ha ha permesso di ricostruire il quartiere industriale dell’antica colonia greca.

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Gli archeologi, insistono su questo sito perché già nel 2013 c’era stato il ritrovamento di un’area molto ben conservata, pavimentata con tegole in terracotta e munita di un pozzo profondo dal quale, molto probabilmente, veniva prelevata l’acqua necessaria a lavorare l’argilla. Inoltre, era emersa anche una zona più antica del quartiere, con ceramiche e terrecotte figurate prodotte sul posto.

Gli scavi estivi sono iniziati nel 2010, si ripetono annualmente e proseguiranno ancora per altri due anni, grazie ai finanziamenti dell’Istituto germanico di Roma. Secondo il direttore del parco archeologico di Selinunte e delle Cave di Cusa Giovanni Leto Barone, grazie alla prosecuzione per altri due anni degli scavi, esiste una ragionevole certezza che l’area riservi ancora molte sorprese.