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Sentenza storica. Il tribunale condanna la banca e dà ragione al correntista: “Il credito non era legittimo”


Per gli avvocati del correntista è un “Precedente importante”, uno di quelli destinato a fare giurisprudenza.

La banca aveva richiesto ad un cliente ed ai suoi garanti il pagamento di oltre 200.000 euro ed aveva ottenuto e poi notificato un decreto ingiuntivo, ma il Tribunale di Agrigento, in un giudizio di opposizione, ha accolto le motivazioni degli avvocati del creditore ed ha revocato il decreto ingiuntivo, condannando la banca al pagamento in favore del correntista della somma di 35.000 euro.

Gli avvocati Pier Luigi Cappello e Giuseppe Accolla, che hanno proposto l’opposizione, così commentano la sentenza emessa dal Tribunale: “la decisione, si inserisce in un solco ormai tracciato e archivia, forse definitivamente, decenni di signoria dispotica delle banche, sancendo che anche la banca deve puntualmente ed esaurientemente provare il proprio credito”.

Infine gli avvocati aggiungono: “Si tratta di un importante precedente che, oltre alla nota problematica in materia di interessi ultralegali, usurari e anatocistici, consolida altre pronunce in materia di anticipazioni creditizie, settore nel quale lo studio si è particolarmente concentrato, evidenziando chiare falle nel sistema di contabilizzazione del preteso credito, che finisce per risultare giustamente azzerato per non avere la banca correttamente contabilizzato le poste relative”.