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Servizio idrico ATI Agrigentino. Centrodestra e Deliberto: “La vittoria di Pirro del Sindaco Valenti”


I consiglieri comunali di opposizione di centro destra Bono, Milioti, Bentivegna, Monte, Santangelo, Maglienti, Caracappa, Cognata e l’indipendente Deliberto, giudicano l’esito della vicenda della gestione idrica dell’ATI “La vittoria di Pirro del Sindaco Valenti”

Il Sindaco Valenti, – scrivono i consiglieri di opposizione – nel corso della sua conferenza stampa sull’assemblea dei Sindaci dell’ATI, così come è ormai nel suo costume, ha posto in essere un’autentica autocelebrazione, forse finalizzata al recupero di un consenso popolare ormai ai minimi storici, ma non ha trattato i temi più significativi che devono essere affrontati e risolti sulla gestione del servizio idrico integrato.

Non è entrata nel merito delle questioni concrete sul tema, come hanno fatto molti commentatori attenti tra cui il Sindaco di Ribera Carmelo Pace.

Intanto alla decisione del 27 settembre si è potuti arrivare grazie all’interdittiva antimafia della Prefettura di Agrigento, confermata anche in sede di Giustizia Amministrativa, che ha costituito il vero momento di svolta per il superamento della gestione privatistica.

E comunque al termine di un lungo procedimento amministrativo già iniziato negli anni scorsi. E questo andava rimarcato non foss’altro per ringraziare tutti coloro che hanno lavorato a questo “risultato”.

Ma il vero nodo che oggi interessa la cittadinanza è quello dell’efficienza e soprattutto della economicità e sostenibilità del costo del servizio.

Questo obiettivo potrà essere raggiunto se tutte le fonti di approvvigionamento della nostra provincia quindi anche quelle dei comuni non consegnatari potranno essere messe a regime, nel principio della solidarietà , in tal modo, si potrà evitare il gravosissimo peso del costo dell’acqua che siamo costretti ad acquistare da Sciliacque.

Su questo ci sono ancora molti passaggi che devono essere compiuti e su cui il nostro Sindaco non pare comportarsi in linea con le battaglie che il Comune di Sciacca porta avanti da tempo.

Abbiamo appreso, anche dalla stampa, che come Presidente del Direttivo si è apertamente schierata con i Comuni non consegnatari, provando a far votare all’Assemblea una proroga di 18 mesi nei confronti di questi comuni, (poi rinviata), nonostante l’art.147 ed un parere del Ministero dell’Ambiente, che trovasi agli atti dell’ATI, dicano esplicitamente che le condizioni per una gestione diretta avrebbero dovuto essere presenti sin dal momento dell’entrata in vigore della legge.

Nutriamo allora il forte timore che, nonostante la scelta compiuta dall’assemblea dei Sindaci, alla fine il costo del servizio non si ridurrà ed anzi, a causa delle spese di funzionamento dell’azienda speciale consortile che graveranno sui comuni, inizialmente potrà addirittura pesare di più sulla tariffa.

Preannunciamo sin d’ora che chiederemo all’Ati tutti gli atti ed i verbali dei direttivi e delle Assemblee che hanno trattato questi temi perché è opportuno fare chiarezza sui voti e gli interventi posti in essere dalla Prof.ssa Valenti”.

“Vorremo capire – concludono dall’opposizione – perché il Sindaco di Sciacca si schiera in assemblea con i comuni non consegnatari. Forse quando parla di promessa mantenuta si riferisce alla proroga che voleva far votare per favorire i comuni non consegnatari?,

Né, appare ammissibile affermare, come fa il Sindaco, che il costo del servizio potrà abbassarsi, con la riduzione del personale, senza prima risolvere il problema della messa a regime di tutte le fonti comprese quelle dei comuni non consegnatari.

Riteniamo che sul delicato argomento della gestione del servizio idrico, anche per evitare facili illusioni, occorre argomentare con chiarezza e verità nei confronti della cittadinanza.

E su questo ci impegneremo anche con le preannunciate iniziative di ulteriore ed approfondita conoscenza degli atti che metteremo immediatamente in pratica”.