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Sicilia, dichiarato stato di crisi della Pesca. UGL e Fedagripesca: “E’ la risposta che aspettavamo”


Giuseppe Messina: “Fortemente a rischio la ripresa delle attività ed a rischio tenuta occupazione ed economica per oltre 6 mila pescatori, oltre trecento imprese e cooperative di pesca e migliaia di operatori della filiera ittica”

“La dichiarazione dello stato di crisi del settore della pesca è la risposta concreta che aspettavamo per implementare risorse a sostegno di pescatori e imprese di pesca, cooperative e attività dell’acquacoltura”.

Così Giuseppe Messina, Segretario regionale Ugl, sulla risposta del governo regionale alla richiesta del sindacato di dichiarare lo stato di crisi del settore della pesca e dell’acquacoltura.

“Adesso serve accelerare perché la crisi non permette riflessioni e chiediamo un gesto di coraggio dal governo regionale e dal parlamento siciliano con lo stanziamento, in sede di discussione del disegno di legge di stabilità –  di risorse importanti e l’approvazione nell’apposita norma a Sala D’Ercole per attivare il fondo di solidarietà del settore come disciplinato dall’articolo 39 della legge regionale 9 del 2019.

L’emergenza epidemiologia da Covid 19 – aggiunge – ha provocato una catastrofe di carattere economica nel già fragile tessuto produttivo della piccola pesca artigianale e della pesca d’altura.

Fortemente a rischio la ripresa delle attività ed a rischio tenuta occupazione ed economica per oltre 6 mila pescatori, oltre trecento imprese e cooperative di pesca e migliaia di operatori della filiera ittica , – sottolinea Messina – ferma a causa delle restrizioni necessarie al contenimento della diffusione del virus che ha prodotto l’azzeramento del canale Horeca (hotel, ristoranti e catering) e delle mense scolastiche e universitarie; la chiusura di agriturismi, enoturismi, mercati storici ittici e rionali; l’azzeramento della domanda di cibo da parte dei turisti in Sicilia, la mancata vendita al dettaglio del pesce fresco; la difficoltà lungo tutta la filiera alimentare, in termini di approvvigionamento di materie prime e di spedizione e consegna dei prodotti; il ridotto funzionamento dei servizi di logistica.
Attendiamo per i prossimi giorni – conclude il segretario Generale siciliano dell’UGL – la convocazione della Commissione Consultiva regionale della pesca per discutere le modalità per l’accesso al fondo ed il ristoro di pescatori, imprese e cooperative”.

Gubilo per la decisione della Regione è stato espresso anche da Fedagripesca che per bocca di Nino Accetta ha commentato la dichiarazione di crisi da parte della Regione: E’ la risposta concreta che aspettavamo dal Governo Regionale! Con questo atto si intende manifestare, come peraltro stigmatizzato molto opportunamente e tempestivamente l’assessore Edy Bandiera si manifesta in maniera chiara che l’ormai famigerato COVID-19 ci ha messo davanti ad una vera e propria catastrofe di carattere economico ed occupazionale – dichiara Nino Accetta Presidente di Fedagripesca di Confcooperative Sicilia e questo atto è assolutamente propedeutico per poter avere un’immediata e fattiva risposta ai provvedimenti da noi richiesti a sostegno dei settori duramente colpiti, nella fattispecie parliamo di importanti stanziamenti di risorse a sostegno di pescatori ed imprese cooperative della Pesca e dell’acquacoltura”.

“Bisogna a questo punto – continua Accetta – correre e per questo ci aspettiamo un gesto di coraggio da parte del Governo Regionale e dal Parlamento Siciliano affinché si provveda allo stanziamento, in sede di discussione del disegno di legge di stabilità –  di risorse espressamente dedicate con l’approvazione nell’apposita norma per attivare il fondo di solidarietà del settore come disciplinato dall’articolo 39 della legge regionale 9/2019.

La piena ripresa delle attività appare ancora come un punto interrogativo; a rischio c’è la tenuta occupazione ed economica per un intero comparto nel cui già fragile tessuto produttivo l’emergenza epidemiologica sta provocando una catastrofe di carattere economico.

Inoltre l’azzeramento del canale Horeca (hotel, ristoranti e catering) e delle mense scolastiche e universitarie, la chiusura di agriturismi, ittiturismi; anche l’azzeramento della domanda da parte dei turisti, peraltro giocoforza assenti in Sicilia, ha determinato lo stato di crisi dei mercati storici; la mancata vendita al dettaglio del pesce fresco e la difficoltà lungo tutta la filiera alimentare, in termini di approvvigionamento di materie prime e di spedizione e consegna dei prodotti, ha completato di dipingere a tinte fosche un quadro già di per se tutt’altro che idilliaco.

Nei prossimi giorni – conclude Accetta – ci attendiamo la convocazione della Commissione Consultiva Regionale della pesca per discutere le modalità per l’accesso al fondo ed il ristoro di pescatori, imprese e cooperative”.