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Sicilia. EXPO 2016: scomparsi gli incassi, i fornitori attendono il pagamento


Per la serie “ci facciamo riconoscere ovunque andiamo”. A sei mesi dalla chiusura di Expo Milano, nessuno dei fornitori della missione siciliana è stato pagato.

expo-siciliaCon il governatore Crocetta non ci si stupsce più di nulla. I debiti pendenti ammontano a circa 1 milione e 800 mila euro e questo nonostante i proventi dei biglietti di ingresso all’esposizione che Expo ha versato nella casse della Sicilia siamo di circa 2 milioni e mezzo. La domanda che molti inevitabilmente si pongono è: che fine hanno fatto questi soldi?

Alessandro Anello direttore dell’Agenzia di viaggi che si è occupata dei trasporti aerei allibito dice: “E’ una cosa assolutamente incredibile, da quel che ci risulta la Regione dalla trasferta di Expo ha portato un saldo attivo di circa 700 mila euro ma non ha pagato i fornitori”.

Poi continua: “Avevamo firmato una convenzione che stabiliva il pagamento mensile, a fronte della presentazione dei rendiconti, dei servizi di trasporto aereo per Expo, ad oggi abbiamo pagato tutti i vettori per conto della Regione ma non abbiamo ricevuto un euro. Siamo creditori di oltre 70 mila euro e per una azienda come quella che dirigo si tratta di somme consistenti”. Ed infine “Come sempre la Sicilia è riuscita a mettere insieme una serie di cattive figure che ci costeranno, come collettività, più del necessario”. Come dargli torto?

Sullivan viaggi di Anello, ovviamente è soltanto uno dei fornitori che protestano per il mancato pagamento, coinvolti anche marchi come Condorelli, Zappalà, Tomarchio bibite, solo per citare i nomi più conosciuti.

Ma la figura dei soliti “ascari”, purtroppo non è rimasta regalata ai confini regionali – perché noi siciliani, le cose le facciamo in grande – ma ha coinvolto un po tutta l’Italia. In fila per essere pagati ci sono gli alberghi milanesi che hanno ospitato le nostre delegazioni, gli stagisti delle università locali che hanno fatto stage nei nostri padiglioni, i catering lombardi che hanno operato in loco e i fornitori di tutta Italia compresi anche i “Tinturia” che hanno offerto il loro concerto.

Ma vediamo ciò che sta succedendo e se e quando i creditori verranno saldati. Il problema del blocco dei pagamenti pare, sia legato ad un parere dell’avvocatura che contesta le modalità attraverso le quali sono stati acquisiti i servizi e stilati contratti e convenzione. La colpa in questo caso, ricadrebbe su Dario Cartabellotta, dirigente generale, ex assessore con tanti ‘Vinitaly’ e diverse altre manifestazioni nazionali e internazionali alle spalle, un dirigente di grande esperienza amministrativa, che lascia perplessi sul come abbia potuto commettere simili errori, sta di fatto che tutto è bloccato.

L’impressione che hanno i creditori, ma non solo, è che i soldi siano stati introitati nel bilancio della Regione – per coprire i vari buchi – e siano finiti nei mille rivoli della spesa regionale in maniera poco chiara.

Come al solito, quando non si riesce a dare una risposta convincente, si applica la solita tattica: si nomina un nuovo commissario. Così ora è tutto nelle mani – tranne i soldi – del dirigente generale Ignazio Tozzo che dichiara: “Ho ricevuto il decreto di nomina in queste ore e studierò contratti, convenzioni e tutti gli incartamenti per farmi una idea precisa della situazione”.

Poi le solite frasi d rito per cercare di rasserenare tutti: “ Capisco la frustrazione dei fornitori che si sono trasformati in creditori. Spero che insieme, collaborando, potremo trovare una soluzione per sbloccare questi pagamenti nei tempi più rapidi possibili. Naturalmente l’apertura di contenziosi in questo momento allungherebbe i tempi a dismisura. Mi auguro che si possano trovare soluzioni adeguate senza ricorrere ai tribunali”