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Sicilia, Manovra di bilancio. Ugl chiede ripianamento decennale e taglio col passato


L’Ugl interviene sulla manovra di bilancio e chiede un ripianamento decennale e un taglio col passato

Chiudere con il passato senza paralizzare la Regione per i prossimi tre anni attraverso l’intervento immediato in Finanziaria per spalmare in 10 anni il disavanzo ereditato dal passato politico allegro e irresposabile.

A chiederlo il Segretario regionale dell’Ugl, Giuseppe Messina, commentando il giudizio di parifica del rendiconto della Corte dei conti pronunciato dalle Sezioni riunite per la Sicilia, che impone il ripianamento di un disavanzo in gran parte ascrivibile – come precisato dalla stessa Corte – a esercizi passati e ad alcune partite finanziarie risalenti a venticinque anni fa.

A questa crisi finanziaria, emersa dalle pieghe delle vecchie gestioni, il Governo Musumeci ha tentato di dare risposte appropriate che si sono scontrate con difficoltà e resistenze di certa politica – dice Messina – ed Ugl è disponibile con senso di responsabilità ad un serrato confronto affinché si individuino le necessarie condizioni per le soluzioni necessarie a mettere in sicurezza i Comuni e salvare la Sicilia dal tracollo finanziario e socio-economico. Così come riteniamo necessario – rimarca – l’istituzione di un tavolo tecnico con i sindacati per sostenere il Governo regionale nella necessità di rivedere la politica gestionale delle partecipate regionali in risposta ai rilievi della Corte dei Conti.

Ugl auspica – aggiunge il Segretario regionale – che nel disegno di legge di bilancio statale, ci sia lo stanziamento per rimuovere, definitivamente, il prelievo forzoso che ancora grava sulle Città metropolitane e sui Liberi consorzi della Sicilia.
Così come chiediamo – precisa – che si possa sbloccare la vicenda delle rate di mutuo per l’indebitamento sanitario presso il ministero della Salute e quello dell’Economia e finanze (127 milioni circa), mantenendo l’imputazione delle risorse al Fondo sanitario regionale per evitare il blocco dei servizi essenziali erogati dai Comuni siciliani e per non alimentare le gravi tensioni sociali.

Ugl auspica infine che nel disegno di legge di bilancio statale, ci sia lo stanziamento per rimuovere, definitivamente, il prelievo forzoso che ancora grava sulle Città metropolitane e sui Liberi consorzi della Sicilia – conclude Messina – e che venga riportato da ottanta a cento milioni di euro. Somma valutata dalla Corte dei conti come minimale per raggiungere l’obiettivo inserito nell’Accordo che Stato-Regione hanno stipulato lo scorso anno a garanzia dei livelli occupazionali e dei servizi essenziali sul territorio.