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Sicilia. Musumeci con nuova ordinanza blocca le tendopoli della Lamorgese: “troppo pericolose”


Il presidente della regione siciliana Nello Musumeci firma una nuova ordinanza che blocca le tendopoli che il ministro dell’interno Lamorgese sta già allestendo sull’isola

La nuova ordinanza si inserisce nelle misure di prevenzione anti Covid-19 ed in quest’ottica, individua nelle tendopoli  un possibile veicolo per il proliferare del virus. Il presidente della Regione Sicilia va dunque allo scontro diretto con il ministro dell’interno Luciana Lamorgese che già da qualche settimana, senza avvisare nessuno, aveva iniziato l’allestimento su un’area militare a Vizzini nel catanese delle tendopoli.

Nella nuova ordinanza, un articolo è dedicato proprio all’emergenza migranti in queste strutture. “Niente tendopoli per ospitare i migranti e in caso di altre strutture individuate dal governo centrale serve la preventiva idoneità della locale Asp. La dura misura tiene conto dell’elevata incidenza dei soggetti positivi al Coronavirus tra le persone sbarcate nel territorio siciliano che è determinata, in larga parte, dalla promiscuità dei luoghi di partenza e di accoglienza, con l’effetto di un rapporto proporzionale assai superiore alla media regionale tra il numero complessivo dei soggetti interessati e quelli risultati positivi. Nelle more dell’eventuale sottoscrizione di un protocollo di sicurezza sanitaria tra il Ministero dell’Interno e la presidenza della Regione Siciliana, chiesto più volte dallo stesso governatore, nell’ordinanza appena emanata viene disposto obbligo del tampone su ogni migrante sbarcato.”

Inoltre è prevista inoltre un’adeguata profilassi sanitaria con visita medica di tutti i soggetti interessati. Il divieto di allestire o utilizzare tensostrutture è determinato dai frequenti e deprecabili episodi quotidiani di fuga dei migranti e dalla pericolosa promiscuità che si determina fra gli stessi ospiti, con gli assembramenti.

Infine i luoghi destinati alla quarantena dei migranti, saranno definiti solo dopo il parere dell’autorità sanitaria che dovrà verificare la conformità dei siti alle regole di prevenzione del contagio e distanziamento interpersonale.