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Il sindaco Di Paola su Terme e nuovo disegno di legge


Il sindaco Fabrizio Di Paola ha partecipato ieri ai lavori della Commissione “Bilancio e Programmazione” dell’Ars. In discussione un provvedimento legislativo sulle Terme.

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Oggi il sindaco ha indirizzato una nota all’assessore regionale all’Economia Alessandro Baccei e al presidente della Commissione Vincenzo Vinciullo per esprimere le proprie considerazioni.

“La presente per esprimere la posizione del Comune di Sciacca in relazione all’emendamento al disegno di legge n. 1214, relativo all’annosa vicenda riguardante le Terme di Sciacca, di cui ho preso atto ieri partecipando a un’apposita audizione all’Ars della Commissione “Bilancio e Programmazione”.

La nuova riscrittura, a mio avviso, presenta qualche criticità e nutro la forte preoccupazione che vengano dilatati enormemente i tempi di risoluzione della questione termale. Tempi che avevo avuto modo di manifestare dovere essere particolarmente brevi nel corso dell’incontro tenutosi a Palermo, in Assessorato all’Economia, in data 23 giugno.

Vero è che lo scopo rimane sempre quello di riunire tutti i beni in un unico soggetto, dotare la S.p.A di liquidità per pagare i debiti extra-Regione e poi pensare al bando. A tal fine, infatti, la Regione chiede espressamente di “essere autorizzata all’acquisto di beni immobili e di diritti reali su beni immobili di proprietà delle società Terme di Acireale S.p.A. e Terme di Sciacca S.p.A., entrambe in stato di liquidazione”. E di essere autorizzata, per conseguire questo obiettivo, alla stipula di un mutuo per l’importo massimo di 18.900.000,00 euro.

Tuttavia, mi permetto di esprimere le mie perplessità che questa nuova riscrittura determina soprattutto sulla tempistica: prima si deve approvare la legge, poi si deve contrarre il mutuo, poi procedere all’acquisto degli immobili o alla riacquisizione della piena proprietà rispetto all’usufrutto conferito alla S.p.A., quindi liquidare i creditori, elaborare e emettere il bando.

Quanto tempo trascorrerà ancora se non ci saranno altri ostacoli? E nel frattempo? Il degrado continuerà ad aggredire il patrimonio?

La chiusura, dal marzo 2015, di ogni attività, ha innescato un processo di degrado che si può e si deve interrompere con il processo inverso che potrà essere determinato solo con la riapertura delle strutture, il prima possibile. E dispiace constatare il tempo perso da allora quando si potevano già seguire le proposte del Comune di Sciacca per non giungere alla prevista situazione attuale. Ma non c’è stata purtroppo una forte volontà da parte della Regione Siciliana. Si è riusciti solo ad avviare i lavori di allaccio fognario, condizione posta dal Liquidatore per l’emissione dei più volte richiesti mini bandi per la gestione temporanea delle strutture. Ma quest’ultima ipotesi è stata all’ultimo momento messa da parte.

Pertanto, rispetto a quanto sopra, e qualora l’emendamento dovesse essere approvato, ritengo sia opportuno che la Regione proceda alla stipula del mutuo in tempi brevissimi e che nelle more della definizione della procedura di liquidazione si dia immediato avvio all’ulteriore corso costituito dalla emanazione del bando a evidenza pubblica per fare ripartire le attività termali. In questo senso, avendo preso atto del V comma dell’emendamento ove viene attribuito un ruolo al territorio, manifesto la mia disponibilità a contribuire attraverso un confronto risolutivo già all’indomani dell’approvazione della legge, per accelerare al massimo la tempistica.

Tuttavia ritengo ancora valida e non contrastante con il provvedimento in discussione, la soluzione contenuta nell’emendamento al Disegno di Legge n. 1133 modificativo dell’articolo 21 della Legge Regionale n. 11 del 12 maggio 2010 in cui si dispone che “nelle more del completamento delle procedure di liquidazione previste dal comma 1, le società Terme di Acireale S.p.A. e Terme di Sciacca S.p.A. possono, attraverso gare a evidenza pubblica, affidare a soggetti privati la gestione e la valorizzazione dei complessi cremotermali e idrominerali esistenti nel bacino idrotermale di Acireale e di Sciacca.

Tutto quanto sopra sempre al fine di preservare il patrimonio immobiliare e termale ed evitarne un ulteriore degrado”.