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Sinistra protesta per Porti Chiusi “per finta”, Lampedusani: “Noi in quarantena e migranti passeggiano”


Neppure una pandemia con decine di migliaia di morti basta a far desistere la sinistra dall’imperativo di accogliere a qualsiasi costo. Per il deputato di Leu Erasmo Palazzotto “il coronavirus è solo una scusa per chiudere i porti ai migranti” e gli fa eco Orfini dal PD: “E’ inaccettabile”, ma chi si vede sbarcare i migranti nel proprio porto protesta

Accoglienza a tutti i costi e sempre, anche durante una pandemia mondiale: è questo l’imperativo della sinistra italiana.

Come noto l’altro ieri un decreto firmato dai Ministri di Interni, Esteri, Infrastrutture e Salute ha chiuso i porti agli sbarchi dei migranti su navi ONG per emergenza sanitaria legata al coronavirus, dicendo che “l’Italia non può essere considerata un porto sicuro fino alla fine dell’emergenza”.

Un decreto “porti chiusi, ma per finta” a giudicare dagli arrivi di migranti sulle coste italiane, che però è bastato a far infuriare la sinistra Italiana.

Per il deputato di Leu Erasmo Palazzoto, già legato alla ONG Mediterranea Saving Humans: “Il coronavirus è solo una scusa per chiudere i porti ai migranti”.

“È una follia, – continua il deputato di Leu – bisogna revocare subito questo decreto, e trasformarlo in un dispositivo ad hoc che preveda misure di sicurezza per i cittadini che vivono nelle città costiere, e per le persone che si trovano a bordo delle navi”. Insomma, per Palazzotto tutto si può fare, tranne che non accogliere, quello è un imperativo categorico.

Ma Palazzotto non è solo, a fargli eco ecco il deputato PD Matteo Orfini che su twitter ha dichiarato: “Chiudere i porti a chi salva vite era inaccettabile quando lo faceva Salvini, lo è anche oggi. Si può garantire la sicurezza ad esempio con la quarantena a bordo della nave.
Non rinunciamo a salvare vite, soprattutto in giorni in cui tutti misuriamo l’importanza della solidarietà”.

“Porti chiusi, ma per finta” però dicevamo e per un buon motivo: ad essere infuriata non è solo la sinistra.

Infatti i lampedusani, dopo l’arrivo di altri cinquanta migranti a seguito ai 67 che l’altro ieri erano già sbarcati sull’isola, ieri sera sono scesi in strada e hanno manifestato davanti al Comune contro il sindaco Salvatore Martello al grido di “Noi siamo in quarantena e i migranti passeggiano”, avendo beccato alcuni migranti sbarcati lunedì scorso mentre “passeggiavano” in via Roma dopo essere usciti dall’hotspot in cui sarebbero dovuti essere in quarantena per motivi sanitari. 

Gli abitanti dell’isola hanno paura del contagio del coronavirus e sono soprattutto arrabbiati perché loro rispettano le ordinanze restrittive e i migranti “vanno invece a spasso”, considerazione a cui lo stesso sindaco Martello ha dato ragione, cercando di capire cosa sia successo all’hotspot e in che modo i migranti siano riusciti ad uscire. Sul molo Favaloro ieri mattina, riferisce l’Ansa, c’erano più di 110 migranti.

Intanto quella appena trascorsa è stata la terza notte in mare per la nave ‘Alan Kurdi’ di ong tedesca con a bordo 145 migranti soccorsi nei giorni scorsi nel Mediterraneo. L’imbarcazione si trova al limite delle acqua territoriali a poche miglia dall’isola di Linosa, la minore delle Pelagie e protesta perchè, a causa del decreto sull’emergenza Covid, l’Italia non è più un “porto sicuro” e non ha ancora ricevuto l’autorizzazione allo sbarco. Almeno fino ad ora.