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Siria. Assad resta a Damasco ma pare ormai la fine, Lavrov: “Russia continua a fornire assistenza militare” – VIDEO

Il Ministro degli Esteri russo Lavrov: “Inaccettabile consentire a un gruppo terroristico di prendere il controllo dei territori in violazione degli accordi esistenti, a partire dalla risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che afferma fortemente la sovranità, l’integrità territoriale e l’unità della Siria”. Erdogan intanto se ne lava le mani: “Noi non abbiamo problemi con la Siria”

NELVIDEO: Un gruppo di terroristi anti-regime mostrano il vessillo della statua di Hafez al-Assad, padre dell’attuale presidente siriano Bashar al-Assad, nel sobborgo di Jaramana, a Damasco, un settore a maggioranza drusa e cristiana. A riferirlo sono testimoni locali citati da agenzie. Secondo il loro racconto, “decine di manifestanti nella piazza principale di Jaramana” hanno fatto cadere la statua dell’ex presidente siriano.

Il presidente siriano Bashar Assad sarebbe a Damasco e starebbe continuando a svolgere il suo lavoro, ha riferito il suo ufficio in una dichiarazione. “Alcuni media stranieri stanno diffondendo voci e notizie false che il presidente Bashar Assad ha lasciato Damasco o sta facendo brevi visite a questo o quel paese”, si legge nella dichiarazione. “La presidenza della Repubblica araba siriana conferma che il presidente continua a svolgere il suo lavoro, i doveri nazionali e costituzionali nella capitale Damasco”.

La situazione sul campo appare tuttavia disastrosa e dopo aver perso una importante fetta di territorio, si stanno diffondendo voci incontrollate che questa sia la fine dell’epoca Assad in Siria e che l’Esercito regolare abbia voltato le spalle al Presidente. Un’ipotesi avvalorata dalla repentina avanzata di gruppi terroristici su tutto il territorio fino addirittura alla periferia di Damasco. Alcuni resoconti parlano addirittura di miliziani islamici che non stanno incontrando vera resistenza da parte dell’esercito regolare.

Il Comando generale dell’Esercito siriano in una nota: “I cittadini siriani non devono credere alle notizie false ma avere fiducia nel loro valoroso esercito”. Davanti al “complotto ordito contro la nostra amata Patria”, i cittadini siriani non devono “credere alle notizie  false”, ma “avere fiducia nel loro valoroso esercito” che lavora per  “preservare la loro sicurezza e garantire il loro futuro”. Così il Comando generale dell’Esercito siriano in una dichiarazione video  diffusa dall’agenzia di stampa ufficiale Sana. “Da diversi giorni il nostro popolo affronta una guerra sistematica,  mediatica e terroristica, volta a destabilizzare la sicurezza della  Patria e dei cittadini e a diffondere caos e panico nella  popolazione”, ha proseguito il Comando, denunciando come su  “piattaforme mediatiche affiliate ai terroristi” vengano pubblicati  “video fuorvianti e notizie false sugli eventi” in Siria.  “Il nostro valoroso esercito continua a svolgere ad alti ritmi le sue  operazioni contro i raduni terroristici nelle direzioni di Hama, Homs  e Daraa, causando ai terroristi centinaia di morti e feriti”, prosegue la dichiarazione in cui si conferma che l’esercito sta “rafforzando”  le sue linee intorno Damasco e nella regione meridionale “per evitare  che si verifichino incidenti a causa del caos che i terroristi stanno  cercando di creare”.

Assad avrebbe inoltre chiesto aiuto a varie nazioni, tra cui l’Iran che da alleata pare però abbia evacuato buona parte del proprio personale in Siria prevedendone forse la caduta e la Turchia, con Erdogan considerato uno dei registi dietro l’avanzata di almeno una parte dei “ribelli” terroristi islamici. In tal senso sono appenara arrivate le dichiarazioni del presidente turco Erdogan che in maniera pilatesca afferma a TRT Haber: “Vorrei dire in modo forte e chiaro che non abbiamo alcuna pretesa territoriale sulla Siria. Vogliamo che il paese vicino trovi, il più presto possibile, la pace, la stabilità e la tranquillità, che ha desiderato da 13 anni. La Turchia, è un paese che vuole per i suoi vicini ciò che vuole per se stesso. Solo il popolo siriano deciderà il futuro del suo paese. Non aiuterà nessuno a versare petrolio sul fuoco”.

Dall’altra parte Damasco conta ancora però sull’appoggio russo, che appare però ovviamente limitato dallo sforzo bellico ucraino e anti-NATO. Dal Forum di Doha il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha però dichiarato che la Russia continua a fornire assistenza militare alla Siria: “La Russia sta fornendo assistenza militare alla Siria con l’aiuto delle forze aerospaziali che hanno sede a Khmeimin, stiamo aiutando l’esercito siriano a resistere agli attacchi terroristici”. Lavrov ha poi rifiutato di prevedere l’esito della situazione in Siria: “Le previsioni non sono affari nostri”, ha detto.

“È inaccettabile consentire a un gruppo terroristico di prendere il controllo dei territori in violazione degli accordi esistenti, a partire dalla risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che afferma fortemente la sovranità, l’integrità territoriale e l’unità della Siria”, ha concluso Lavrov.