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Sono Giulia e Alessia Pisanu di 15 e 16 anni, le due sorelle investite da un treno mentre attraversavano i binari

Investite da un treno Alta Velocità mentre attraversavano i binari. Così sono morte Giulia e Alessia

Giulia e Alessia Pisanu, rispettivamente di 15 e 16 anni, il papà Pier Paolo è titolare di una nota azienda di traslochi, conosciuto e stimato dall’intera comunità di Castenaso,paese alle porte di Bologna, sono morte investite da un treno Alta Velocità,il Freccia 9802, in transito da Pescara verso Milano,mentre attraversavano i binari. “Ho urlato e con me tutti gli altri”, dice un testimone.

La tragedia si è consumata alle 6.30 di ieri mattina, nella stazione di Rimini. Una ragazzina vestita di nero disperata perché le avevano rubato il cellulare, un’altra accanto a lei con uno spolverino verde e un paio di stivali neri in mano. La barista della stazione ancora scioccata racconta: “Verso le 7 sono entrate qui, era presto, hanno chiesto del bagno, poi sono andate via, ho sentito il titolare gridare, ho alzato lo sguardo e ho visto il Frecciarossa arrivare e una delle due ragazze era seduta sui binari mentre l’altra cercava di farla alzare: poi è saltato tutto, tutto”. Parole che descrivono l’orrore dell’accaduto.

Poco prima Giulia e Alessia Pisanu avevano incrociato un passeggero che si ricorda ora di loro e si danna per non essere riuscito, con le urla, ad evitare la tragedia. “Ero vicino al distributore delle bevande e si è avvicinata una ragazza bellissima vestita di nero, mi ha chiesto qualcosa, mi ha detto che le avevano rubato tutto e che non aveva più nulla. Poi si è allontanata verso l’altra ragazza che aveva uno spolverino verde e gli stivali in mano”. Il testimone descrive una delle due sorelle non in sé, probabilmente Giulia e Alessia erano preoccupate per il furto subito da almeno una delle due: una sorella il cellulare lo aveva ancora e nel terribile impatto è stata l’unica cosa che ha permesso di identificare i corpi.

Il paese di Castenaso è in lutto. Gli amici non riescono a farsene una ragione. Il dolore. Davanti alla casa dove vivevano, la villetta con giardino, ieri c’erano i carabinieri. Sono andati a portare la notizia al padre. Che si è precipitato a Riccione per identificare i corpi. Uno strazio.