Settimo spettacolare test del gigantesco megarazzo di Elon Musk di nuova generazione: La navicella è esplosa sull’Atlantico, ma per l’azienda è stato un successo: per la seconda volta il recupero del lanciatore – la parte più innovativa del programma Super Heavy – è riuscito, con il ritorno del booster sulla torre di lancio
Il lancio è stato perfetto, ma dopo una ventina di minuti la sala di controllo ha perso i contatti con il veicolo dello stadio superiore e SpaceX ha poi confermato che era stato sottoposto a “un rapido smontaggio non programmato”, ossia che è stato fatto esplodere ed è precipitato in mare al largo di Turks e Caicos.
Il decollo dalla Starbase dell’azienda a Boca Chica, una versione più alta e migliorata del più grande e potente veicolo di lancio mai costruito è avvenuto in Texas, alle 16:37 (le 23,37 in Italia) per il suo settimo test. Circa sette minuti dopo il decollo, il booster Super Heavy ha decelerato da velocità supersoniche prima di scivolare con grazia tra le braccia in attesa della torre di lancio, scatenando un’esplosione di applausi da parte dei team di controllo a terra.
La manovra è stata eseguita con successo per la prima volta a ottobre, ma non nel volo di novembre, cui aveva assistito il presidente eletto Donald Trump, un alleato politico chiave di Musk. Durante quel tentativo, Super Heavy effettuò un ammaraggio controllato nel Golfo del Messico. Subito dopo l’aggancio del booster, tuttavia, il veicolo di stadio superiore è andato perso a causa di un’anomalia di propulsione.