“Le scorte non sono illimitate, gli Stati Uniti non possono continuare a rifornire Ucraina e Israele allo stesso ritmo. Stiamo raggiungendo un punto critico”
Lo ha affermato Dana Stroul, ex alta funzionaria della difesa statunitense con responsabilità per il Medio Oriente. “A Israele mancano missili intercettori”, lo denunciano dirigenti d’industria, ex ufficiali militari e analisti, citati dal Financial Times, due giorni dopo l’annuncio da parte degli Stati Uniti dell’invio in Israele del sistema antimissile Thaad. “Il tema delle munizioni israeliane è serio”, ha affermato Dana Stroul, aggiungendo che “Se l’Iran rispondesse a un attacco israeliano (con una massiccia campagna di attacchi aerei) e si unisse anche Hezbollah, le difese aeree di Israele sarebbero messe a dura prova – ha avvertito Stroul, spiegando che le scorte statunitensi non sono illimitate – Gli Stati Uniti non possono continuare a rifornire Ucraina e Israele allo stesso ritmo. Stiamo raggiungendo un punto critico”.
Citato dal quotidiano britannico, Boaz Levy, amministratore delegato di Israel Aerospace Industries, azienda statale che produce gli intercettori Arrow utilizzati per abbattere i missili balistici, ha rivelato che si stanno facendo tripli turni per mantenere in funzione le linee di produzione. “Alcune delle nostre linee lavorano 24 ore su 24, sette giorni su sette. Il nostro obiettivo è quello di rispettare tutti gli obblighi”, ha dichiarato Levy, aggiungendo che il tempo necessario per produrre i missili intercettori “non è una questione di giorni. Non è un segreto che abbiamo bisogno di rifornirci”, ha sottolineato.
Redazione Fatti & Avvenimenti