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“Strage” di verbali sulla Sciacca Palermo: sono 7 gli autovelox piazzati per “fare cassa” e non solo per prevenzione


Dovevano entrare in funzione il 4 aprile ed invece eccoli già in azione da ieri, sono i nuovi autovelox chiamati “Scout speed”, che sono invisibili perché montati su auto civetta della polizia municipale in movimento.

Questi nuovi dispositivi elettronici, forniti dalla Sintel Italia spa, non hanno l’obbligo di essere segnalati, pertanto gli automobilisti non vedranno cartelli né altre indicazioni a bordo strada e questo a norma di legge. Inutile quindi contestare la multa.

Al momento questi autovelox sono in funzione sulla statale 624, Palermo e Sciacca, solo nel tratto tra gli svincoli di Piana degli Albanesi e San Cipirello, ma nei prossimi giorni si moltiplicheranno fino a sette, di cui tre solo nel tratto di competenza del comune di Monreale, per la “gioia” degli automobilisti.

Lo scopo di questi strumenti di rilevamento, dovrebbe essere quello di contrastare l’alta velocità al fine di prevenire gli incidenti, ma a quanto pare c’è un secondo fine più subdolo e non dichiarato, che è quello di far fare cassa ai comuni e alla Sintel Italia spa, società privata che fornisce questi apparecchi a cui viene riconosciuta una percentuale di guadagno sulle multe realizzate.

Ad avvalorare questa tesi è Giuseppe Siviglia, ex sindaco di San Giuseppe Jato e referente dell’Associazione dei comuni d’Italia, che fa sue le proteste e i malumori suscitati dal rilascio di queste nuove sette autorizzazioni e fa anche un esempio di cosa potrebbe accadere: “un mezzo in transito in questo tratto, potrebbe essere sanzionato sette volte, una ogni quattro chilometri nel territorio di competenza della Prefettura di Palermo”. Dunque prevenzione o cassa?