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Stress in sanità. Corso di formazione FpCgil al San Giovanni di Dio di Agrigento


“La Formazione prima di tutto” con questa locuzione si lanciano le numerose iniziative della categoria. Grazie ad un crescente impegno di tutto il gruppo dirigente si sta acquisendo sempre più un profilo di concretezza dando seguito alle parole con i fatti.

La Funzione Pubblica CGIL Sicilia organizza un corso di formazione regionale per le Professioni Sanitarie, rivolto al personale impiegato nel Servizio Sanitario Regionale riservato agli iscritti della CGIL.

Il corso si terrà ad Agrigento, presso la Sala Convegni del Presidio Ospedaliero San Giovanni di Dio in c/da Consolida, il prossimo 9 maggio. A darne annuncio è il Segretario regionale della Funzione Pubblica siciliana Alfonso Buscemi che dichiara di essere onorato per la scelta della sede di Agrigento da parte della segreteria regionale.

Sarà l’occasione per dare il benvenuto ai tanti lavoratori che tutti i giorni operano nella sanità pubblica per garantire, nonostante le carenze di personale, i continui tagli ed i pesanti ritardi decisionali, servizi sanitari rispettosi della dignità e dei bisogni dei cittadini. In questi giorni si è sviluppato un dibattito attorno alla rete ospedaliera approvata qualche settimana fa; in tanti si sono dilettati sull’argomento che si trascina, è bene ricordarlo, da oltre due anni, o sorpresi di alcune scelte operate dal governo Regionale.

Per quanto ci riguarda abbiamo semplicemente preso atto che con il Decreto Balduzzi non c’erano margini per migliorare l’offerta sanitaria regionale. L’art. 1 del Decreto recita “ Considerato che è esistente la medicina del territorio …….”, ed è la prima beffa in quanto nell’isola non esiste la medicina nel territorio. Anzi, sembra che si voglia tornare indietro persino dalle dichiarazioni di intenti poiché si assiste ad un depotenziamento degli ospedali senza il rilancio della medicina territoriale..Tant’è che in Sicilia chi ha un problema va subito in ospedale.

La rete ospedaliera è un pezzettino del sistema sanitario e va immediatamente integrata con la medicina del territorio diversamente neanche il migliore dei pronto soccorso sarebbe sufficiente. Così come si ha necessità di una rete della emergenza ed urgenza (118) pienamente integrata al complessivo contesto sanitario con un soggetto erogatore “pubblico”.

Quindi, mettere in rete Emergenza ed Urgenza – Territorio-Rete Ospedaliera. Senza tutto ciò si può dire sempre di più che si vuole affermare una politica che avvantaggia soltanto il privato e così il diritto alla salute sarebbe solo a pagamento. In questo quadro a rimetterci oltre ai cittadini ci sono i lavoratori. Non ci saranno migliaia di concorsi, tanti operatori scappano fuori l’isola chi rimane è sempre più stressato demotivato.