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Studente di moda 21enne trovato morto dalla mamma in camera da letto: si attende l’esito dell’autopsia

“Quando sono salito in camera sua era per terra, sotto la scrivania, era freddo, aveva gli occhi spalancati e la bocca aperta. Il 118 è arrivato in pochissimo tempo ma Nicholas era già morto. Non voglio fare causa all’ospedale, nessuno me lo ridarà indietro”


Sono le parole di Fiorenzo, padre del 21enne Nicholas Berno, che racconta la tragedia che mercoledì sera ha sconvolto la sua famiglia. Il giovane – secondo quanto riferito dai medici – è morto per un arresto cardiaco. Nicholas, che faceva il modello, frequentava l’istituto di Moda e Design di Verona e abitava con la mamma Mara Virgilio a Grantorto. La coppia era separata ed ha un’altra figlia, Viviana, sposata con dei figli, che vive non molto lontano. I funerali di Nicholas si terranno nel pomeriggio di oggi 12 marzo nella parrocchia di Grantorto

Secondo quanto raccontato dalla madre, lunedì scorso il giovane ha accusato dei fastidi alla testa e si è recato all’ospedale di Cittadella , dove i medici del pronto soccorso dopo avergli fatto anche un elettrocardiogramma, hanno riscontrato un nervo infiammato, poi lo avevano rimandato a casa. Mercoledì sera la donna l’ha chiamato per avvisarlo che la cena era pronta per le 19.30, ma quando il figlio non ha risposto si è preoccupata ed è entrata in camera, trovandolo a terra esanime. Madre e figlio si erano visti per l’ultima volta a pranzo, poi il ragazzo è salito in camera per studiare e probabilmente è deceduto nel corso del pomeriggio.

L’Usl ha eseguito un’autopsia diagnostica sul corpo del ragazzo, un accertamento utile per la ricerca
e la diagnosi delle patologie. Il risultato sarà pronto a giorni, i medici parleranno ancora con i genitori che attendono l’esito dell’autopsia.

“Sua madre è distrutta, questa tragedia ci ha travolti senza preavviso. – Dice il papà Fiorenzo che aggiunge: “Nessuno di noi ha intenzione di fare causa all’ospedale, ci hanno detto che il male che l’ha colpito capita una volta su un milione anche a persone così giovani, purtroppo sta capitando un pò troppo spesso, ma non c’è nessun collegamento tra il fastidio patito da mio figlio in questi giorni e la sua morte. Non ho intenzione di avviare una causa giudiziaria perché non mi interessano i soldi, avessi anche un risarcimento da milioni di euro nessuno mi ridarebbe mio figlio”.