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Summit della democrazia: il Brasile non firma dichiarazione finale e ne contesta l’uso per attaccare la Russia

 “La bandiera della difesa della democrazia non può essere usata per innalzare muri o creare divisioni. Difendere la democrazia significa lottare per la pace. Il dialogo politico è il miglior modo di costruire il consenso”

E’ quanto si legge in una lettera che il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha inviato al governo di Washington,  promotore dell’evento virtuale “summit della democrazia”.  Il governo brasiliano non ha ratificato la dichiarazione finale del summit  in disaccordo sul tema della guerra in Ucraina e ne contesta l’uso per attaccare la Russia, sostenendo che si tratti di materia di competenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Secondo Lula Da Silva, il documento finale addossa le conseguenze umanitarie della guerra in Ucraina al presidente russo Vladimir Putin, accusandolo di “crimini più gravi” contro il diritto internazionale. Dunque secondo il Brasile il summit è stato usato per attaccare la Russia, materia che è di competenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Il Brasile finora ha mantenuto una posizione neutrale sulla guerra in Ucraina e non ha mai  inviato armi a Kiev, sostenendo che  per risolvere pacificamente il conflitto esiste una terza via.