⦿ Ultim'ora

Super green pass non convince gli italiani: solo 32% ha fatto la 3° dose, peggio bambini e obbligo vaccinale over 50

Nonostante le minacce del Generale Figliuolo di andare casa per casa a scovare gli italiani, la nuova fase della vaccinazione di massa, quella che va dalla terza dose, alla somministrazione ai bambini della fascia 5 -11 anni, fino all’obbligo vaccinale per gli over 50, non procede come il governo aveva previsto


Sulla vaccinazione della terza dose – con dati aggiornati al 14 gennaio –  l’Italia rispetto ai grandi Paesi Europei è nettamente dietro. Con il 32,20% della popolazione complessiva raggiunta dal richiamo vaccinale, l’Italia si posiziona al 17° posto, dietro persino  all’Ungheria di Victor Orban, che alla stessa data con il richiamo vaccinale è al 33,60% della popolazione.

Ma vediamo la classifica. Davanti all’Italia, con numeri decisamente più alti ci sono tutti i grandi paesi europei, ad eccezione della Spagna, che sulla vaccinazione va proprio a rilento.

Al primo posto, anche se ormai è fuori dall’Europa troviamo l’Inghilterra, dove la terza dose è stata somministrata al 63,30% della popolazione complessiva, dietro c’è l’Islanda con un bel 57%, poi Malta con il 54,2%. Questo il podio virtuale.

Seguono la Danimarca con il 53,90% di vaccinati con terza dose, l’Irlanda con il 49,5%, il Belgio con il 49,11%, l’Austria con il 47,8% e le due grandi, la Francia con il 45,3% e la Germania che è a quota 43%.

Non va meglio l’obbligo vaccinale per gli ultracinquantenni, per i quali la prospettiva di perdere lo stipendio non li ha scalfiti più di tanto, fino ad oggi infatti, solo qualche migliaio ha accettato la prima dose. Magari nelle prossime due settimane la situazione cambierà, ma sicuramente la corsa a vaccinarsi che il governo si aspettava non si è verificata.

Male anche la campagna vaccinale sui bambini, i genitori non sono corsi a vaccinare i loro piccoli, forse dubbiosi per i tanti pareri di autorevoli esperti che o hanno sconsigliato apertamente di farlo o hanno spiegato che comunque è l’ultima delle necessità e  vista la delicatezza dei soggetti, servirebbe grande cautela.

Dunque almeno fino ai dati del 14 gennaio, gli ultimi decreti legge voluti dal premier Draghi, sono stati clamorosi insuccessi. Il motivo è variegato e difficile da spiegare, ognuno dei milioni degli italiani che ancora non ha aderito a questa fase della vaccinazione, ha un suo legittimo motivo personale. Non resta che sperare in un ravvedimento.