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Superbonus: stop sconto in fattura e cessione credito. Allarme Ance: “migliaia di imprese e famiglie a rischio fallimento”

Il Cdm azzera il Superbonus: stop totale allo sconto in fattura e cessione del credito. Allarme dell’Ance: “Così il governo affossa imprese e famiglie”


Che il governo Meloni stia facendo la guerra al M5S, ormai appare chiaro, prima ha eliminato il reddito di cittadinanza, ora il superbonus edilizia, una guerra che lascerà sul campo “morti economici”. Gli effetti dell’abolizione del Rdc cadranno sopratutto sui poveri, ma anche su gli imprenditori che in questo momento applaudono, che inevitabilmente vedranno diminuire le loro vendite: i soldi del reddito infatti vanno spesi quasi per intero e si riversano nei negozi, un fiume di liquidità che con ci sarà più.

Con l’azzeramento del superbonus, arriva lo stop allo sconto in fattura e alla cessione dei crediti sui bonus fiscali, oltre al divieto di acquisto per gli enti locali dei crediti già in circolazione, le migliaia di aziende edilizie coinvolte rischiano il fallimento e questo significa migliaia di posti di lavoro in meno. 

Il decreto legge approvato ieri in Consiglio dei Ministri sul Superbonus e sugli altri bonus edilizi cambia tutto da un giorno all’altro e come ha spiegato in conferenza stampa il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, punta a “mettere in sicurezza i conti pubblici e risolvere il problema che riguarda la categoria delle imprese edili per l’enorme massa di crediti fiscali incagliati”. Già nella serata di ieri il decreto è stato firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed è quindi diventato legge.

Per l’Ance sarà un “tracollo” per imprese e famiglie. La preoccupazione dei costruttori è legata in particolare all’acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici che, ha detto la presidente dell’Ance Federica Brancaccio, “si stanno facendo carico di risolvere un’emergenza sociale ed economica sottovalutata dalle amministrazioni centrali, senza aver individuato ancora una soluzione strutturale, migliaia di imprese rimarranno definitivamente senza liquidità e i cantieri si fermeranno del tutto con gravi conseguenze per la famiglie”.

“È da ottobre che aspettiamo di capire come si pensa di risolvere una situazione che è diventata drammatica: non ci rendiamo conto delle conseguenze devastanti sul piano economico sociale di una decisione del genere”, aveva aggiunto Brancaccio.