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Taiwan come l’Ucraina, arrivano 1 mlrd di armi USA. Cina: “Stop vendita armi a Taipei o avvieremo contromisure”

Gli Stati Uniti continuano a violare il principio di “una sola Cina” e oltre a stringere i rapporti con Taiwan, il Pentagono annuncia che venderà all’isola separatista 1,1 miliardi di dollari di armi. Immediata la reazione cinese che annuncia che saranno prese contromisure adeguate

Taiwan come l’Ucraina, sempre più stipata di armi occidentali. Gli Stati Uniti di Joe Biden, tramite il Dipartimento di Stato americano e un’agenzia del Pentagono, hanno annunciato ieri tre contratti per la vendita di armi a Taiwan per un valore totale di 1,1 miliardi di dollari.

Il primo contratto, del valore di 665,4 milioni di dollari, fornirà a Taiwan attrezzature e supporto logistico per le sue stazioni radar. Il secondo prevede la consegna di 60 missili anti-nave AGM-84L Harpoon Block II e quattro missili ATM-84L-1 Harpoon Block II del valore di 355 milioni di dollari. Il terzo contratto invece, del valore di 85,6 milioni di dollari, prevede la fornitura a Taipei di 100 missili aria-aria tattici AIM-9X Block II Sidewinder.

La vendita è stata ufficialmente comunicata al Congresso, che dispone di 30 giorni per esaminare tali accordi ed eventualmente bloccarli.

La notizia, come ovvio, ha mandato su tutte le furie le autorità cinesi, che si dicono pronte ad adottare contromisure decisive contro gli USA e Taiwan.

“La potenziale vendita di armi ed equipaggiamento militare a Taiwan mette seriamente a rischio le relazioni Cina-Usa, nonché la pace e la stabilità attraverso lo stretto di Taiwan”, a dirlo il portavoce dell’ambasciata cinese a Washington Liu Pengyu, che ha poi minacciato gli Stati Uniti di “contromisure” se non rinuncerà alla nuova vendita di armi a Taiwan.

“La Cina adotterà risolutamente le contromisure legittime e necessarie alla luce della situazione”, ha affermato il diplomatico in una nota. Il governo cinese chiede inoltre agli USA di “onorare il proprio impegno e rispettare seriamente il principio ‘una Cina’ e i tre comunicati congiunti Cina-USA”.

Una situazione sempre più tesa quella su Taiwan. Il mese scorso diverse delegazioni statunitensi hanno visitato l’isola, esacerbando le tensioni tra Pechino e Washington. La presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi si è recata a Taiwan il 2 agosto scorso, Pechino che per reazione ha avviato manovre militari attorno all’isola. Da allora diversi senatori e governatori statunitensi hanno visitato Taipei, con Cina che ha sempre definito le visite come provocazioni e interferenze nei suoi affari interni.