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TAR: “Non si può togliere lo stipendio ai poliziotti no vax sospesi”, accolto il ricorso e via ai risarcimenti

Il Tar del Lazio accoglie il ricorso di cinque agenti : “Non si può togliere lo stipendio ai poliziotti no vax sospesi” e adesso si apre la strada ai risarcimenti

Il ricorso è stato presentato da Raffaella Lauricella, giovane avvocato originaria di Ravanusa, che è riuscita a far emergere l’illegittimità costituzionale relativa alla privazione dello stipendio, che commenta:Anche ai sospesi per mafia è riconosciuto l’assegno alimentare”. Si tratta di una sentenza prima storica che sancisce che “ Un appartenente alle forze dell’Ordine, sospeso per non avere rispettato l’obbligo vaccinale per il Covid, non può vedersi congelare anche lo stipendio”.

L’avv. Raffaella Lauricella, è riuscita a far emergere l’illegittimità costituzionale relativa alla privazione dello stipendio, sancita dal Tribunale Amministrativo con questa sentenza, la prima del genere in Italia, che aprirà la strada ad una vera e propria valanga di ricorsi.

Tra i ricorsi accolti (4 dalla Sardegna e uno da Pavia) c’è quello di un assistente capo no vax della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di “Is Arenas” a Badu Arbus (Sud Sardegna). L’agente in servizio nella casa di reclusione sarda non si è sottoposto alla vaccinazione e il 29 dicembre 2021 si è visto notificare il provvedimento disciplinare: sospensione dal servizio e sospensione integrale dello stipendio. Si è quindi rivolto al Tar.

“Il presidente della quinta sezione – spiega Raffaella Lauricella, legale del ricorrente, appartenente al team del prestigioso Studio Legale romano Parenti – ha emesso cinque decreti cautelari di accoglimento che hanno sospeso l’efficacia dei provvedimenti in base ai quali era stata tolta la retribuzione ad alcuni dipendenti. Il giudice ha evidenziato che i ricorsi prospettano in sostanza profili di illegittimità costituzionale”. Il legale sottolinea che “Gli agenti sospesi per motivi disciplinari, magari perché condannati per mafia percepiscono un assegno alimentare, ai poliziotti non vaccinati viene tolto tutto”.

Con la discussione in sede collegiale, è stata confermata la pronuncia del giudice monocratico che evidenziava che “il ricorso, prospettando in sostanza profili di illegittimità costituzionale della normativa concernente l’obbligo, per determinate categorie di personale in regime d’impiego di diritto pubblico, di certificazione vaccinale ai fini dell’ammissione allo svolgimento della prestazione lavorativa, richiede adeguato approfondimento nella sede propria collegiale” e “in relazione alla privazione della retribuzione, e quindi della fonte di sostegno delle esigenze fondamentali di vita, sussistono profili di pregiudizio grave e irreparabile”. Da qui l’accoglimento dell’istanza anche all’esame collegiale in relazione alla sospensione del trattamento retributivo.