Attori, comici e anche ceramisti. Il teatro popolare “Samonà” si prepara ad ospitare una rassegna invernale con spettacoli abbinati a mostre d’arte.
La rassegna sarà presentata ufficialmente nel corso di una conferenza stampa che sarà indetta nei prossimi giorni. Sono quattro gli appuntamenti che vedranno protagonisti Massimo Lopez, Giobbe Covatta, Serena Autieri e Toti e Totino.
Le iniziative artistiche vengono anticipate oggi dall’assessore allo Spettacolo e alla Cultura Salvatore Monte: “Abbiamo pensato di abbinare teatro e arte, la nostra arte, quella della ceramica con l’iniziativa ‘Quattro artisti per quattro serate’ al Samonà, per offrire una vetrina alla ceramica di Sciacca. Agli spettacoli in cartellone saranno affiancate quattro mostre.
A ogni appuntamento saranno esposte le opere di un artista diverso, nel foyer del teatro: il 10 dicembre ci sarà Alberto Soldano, il 17 dicembre Gaspare Patti, il 22 dicembre Angelo Toto, il 27 dicembre Salvatore Sabella. È un modo per ampliare l’offerta culturale della città abbinando l’arte scenica a quella della maiolica, e per promuovere gli artisti locali. È un’iniziativa che valorizza ulteriormente il teatro e i suoi spazi, trasformandolo in un centro d’arte”.
Giornalista Direttore responsabile di Fatti&Avvenimenti. Nato a Partinico (PA), ma saccense. Ha sempre vissuto a Sciacca, dove fin da giovanissimo si è appassionato alla politica locale. Scrive da quando aveva 17 anni, scrive di tutto perché “così è giusto che sia”. Ha scritto principalmente per il giornale ControVoce di Sciacca e per il Fatti&Avvenimenti, ma suoi articoli sono apparsi anche sui quotidiani La Valle dei Templi.net, LinkSicilia (MeridioNews), La Voce di New York e tanti altri giornali agrigentini, regionali, nazionali ed internazionali. Da Gennaio 2017 è corrispondente italiano per la rivista francese Lumieres Internationales Magazine. Scrittore a tempo perso. E’ anche uno studente di Giurisprudenza. Coltiva da anni la passione della musica e del canto ed ha una sua band. Non chiedetegli cosa voglia fare da grande, perché non lo sa.