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Trapani, 52enne muore al pronto soccorso dopo ore in attesa della visita: la Procura dispone l’autopsia

La moglie di un 52enne è convinta che potrebbe trattarsi di un nuovo caso di malasanità e dopo la morte del marito, rimasto al pronto soccorso per ore in attesa della visita, ha presentato una denuncia

La triste vicenda risale alle 4:48 del 22 agosto scorso, quando il 52enne Giuseppe Bonfiglio, sposato e padre di due figli viene dichiarato morto, all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani.

Secondo quanto riportato nella denuncia presentata dai familiari, nella mattinata del 22 agosto, il 52enne a causa di dolori addominali lancinanti avvertiti nel corso della notte, era stato accompagnato dal figlio Vincenzo, presso il Pronto Soccorso di Trapani. “Giunti all’ingresso del pronto soccorso – si legge nella denuncia – venivano prontamente ricevuti dalla guardia giurata presente sul posto che, senza alcuna esitazione, provvedeva a chiamare l’infermiere di turno addetto alla ricezione dei pazienti per l’imminente intervento sanitario che quel caso certamente richiedeva”.

A quel punto il figlio Vincenzo, ha riferito alla signora Enrica (sposata in seconde nozze dal padre) che “dopo qualche momento dall’intervento della guardia giurata, dalla stanza adibita al Triage dei pazienti usciva nel corridoio l’infermiere addetto che, incurante dei forti lamenti del padre, causati dal dolore e dalle evidenze di soccorso che il caso di specie necessitava, con fare molto rilassato riferiva ai presenti che occorreva attendere senza però fornire motivazioni di sorta e sul posto del Triage non vi erano altri pazienti in attesa di cure”.

Dopo qualche minuto però Giuseppe Bonfiglio non riuscendo più a contenere gli spasmi addominali si è alzato dalla sedia iniziando a passeggiare lentamente nel corridoio di fronte alla stanza del Triage – nei pressi dei distributori automatizzati delle bevande – ma poco dopo all’improvviso è caduto a terra privo di vita. A quel punto è arrivato l’infermiere addetto al Triage con altri infermieri e medici, ma purtroppo solo per accertare l’avvenuto decesso di Bonfiglio che fino a quel momento non aveva ricevuto nessuna cura, neppure aveva ottenuto il Triage della propria condizione di salute, “circostanza quest’ultima – come riporatto nell’esposto – che ha colposamente impedito il successivo intervento dei sanitari preposti al pronto soccorso per le cure del caso”.

Inoltre è stato evidenziato che “nessuna giustificazione aveva inteso fornire l’infermiere addetto al Triage circa la clamorosa attesa del paziente, nonostante le evidenze d’urgenza palesate dai sintomi sofferti dal malcapitato ed ampiamente reclamate a gran voce dal figlio di quest’ultimo presente quale accompagnatore”. Pochi minuti prima che Giuseppe Bonfiglio si accasciasse a terra sul posto erano presenti due militari dell’Arma intenti in mansioni d’ufficio.

“Il 22 agosto sono rimasta vedova di Bonfiglio Giuseppe a causa di un gravissimo disservizio del Pronto Soccorso presso il Presidio Ospedaliero di Trapani”, scrive la moglie di Bonfiglio che ritiene che il suo sia un caso di malasanità ed ha presentato un esposto denuncia nel quale chiede “la punizione di chiunque in ordine alle responsabilità ravvisate nei fatti, menzionati nell’esposto denuncia”.

Dopo la denuncia presentata dalla moglie della vittima assistita dall’avvocato Fabio Sammartano ai carabinieri, il sostituto procuratore Antonio D’Antona della Procura di Trapani, ha aperto una indagine e disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo che è stata eseguita mercoledì, al Policlinico di Palermo. La Procura inoltre ha sequestrato tutta la documentazione sanitaria presso gli uffici del