“Centinaia di poliziotti si sono presentati alla mia porta e hanno fatto irruzione in casa mia. Ho fiducia nella mia nazione”
Lo ha reso noto su X lo stesso sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, numero uno dell’opposizione turca al presidente Recep Tayyip Erdogan. Uno dei suoi assistenti ha detto che il sindaco di Istanbul è stato e portato al quartier generale della polizia. Lo riferisce l’emittente Ntv precisando che l’abitazione del sindaco è ancora sottoposta a perquisizione.
Imamoglu è accusato di “estorsione, corruzione, frode e turbativa d’asta da parte di un’organizzazione criminale” e per “favoreggiamento nei confronti dell’organizzazione terroristica Pkk”. La polizia questa mattina, oltre a Imamoglu ha arrestatato altre cento persone ritenute a lui vicine, tra cui il noto giornalista Ismail Saymaz. “Ci troviamo di fronte a una grande tirannia, ma voglio che sappiate che non mi arrenderò”, ha affermato il sindaco ritenuto il principale rivale di Erdogan, nel messaggio su X con il quale ha annunciato il suo arresto. Il Chp, il maggior partito di opposizione in Turchia con il quale Imamoglu è stato eletto per due volte come sindaco di Istanbul, ha definito l’arresto come “un colpo di Stato contro la volontà nazionale”.
Imamoglu è stato eletto sindaco di Istanbul, la più grande città della Turchia nel marzo 2019, in una storica sconfitta per Erdogan e per il suo partito che aveva controllato Istanbul per un quarto di secolo. Il partito del presidente turco ha fatto pressioni per annullare i risultati delle elezioni comunali nella città di 16 milioni di abitanti, sostenendo irregolarità. La contestazione ha portato a una ripetizione delle elezioni pochi mesi dopo, che Imamoglu ha vinto nuovamente. Il sindaco ha mantenuto il suo seggio dopo le elezioni locali dello scorso anno, durante le quali il suo partito ha ottenuto significativi risultati contro il partito di governo di Erdogan.
Inoltre ieri l’Università di Istanbul aveva annullato il diploma di laurea di Imamoglu, ottenuto nei primi anni ’90, ritenendolo falso. Il sindaco recentemente aveva annunciato l’intenzione di volersi candidare per la presidenza alle prossime elezioni, in programma nel 2028, e uno dei requisiti per essere presidente della Repubblica in Turchia è avere ottenuto una laurea. Negli ultimi mesi, il sindaco è stato messo sotto inchiesta per diversi capi d’accusa, tra cui “tentativo di influenzare la magistratura”, mentre nel 2022 era stato condannato a oltre due anni di carcere per insulto a pubblico ufficiale, in una sentenza che gli vieta anche di partecipare alla vita politica ma è ancora oggetto di inchiesta da parte della corte d’appello che non l’ha ancora confermata.
La Prefettura di Istanbul ha vietato fino al 23 marzo le manifestazioni politiche e letture pubbliche di comunicati stampa e il blocco dei social X, Instagram, YouTube, Facebook e altri non sono raggiungibili dalla Turchia. Ordinato inoltre la chiusura temporanea – fino a nuovo avviso – di alcune fermate della rete metropolitana della città, tra cui quella della centrale piazza Taksim: lo riportano alcuni media turchi. La decisione sarebbe stata presa per impedire potenziali proteste in centro da parte dei sostenitori del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, che è stato arrestato in mattinata.