L’amministrazione americana sta lavorando per eliminare le restrizioni sull’uso delle armi statunitensi per attacchi in profondità in Russia
Lo ha detto ai giornalisti il presidente Joe Biden. Si tratta dell’ennesima “escalation” dell’Occidente, forse la più pericola che può condurre alla terza guerra mondiale. La scintilla è innescata dalle accuse all’Iran, da parte di Stati Uniti Usa e alleati europei, di avere fornito missili balistici a Mosca, ignorando le minacce occidentali che dovevano tradursi in un ulteriore pacchetto di sanzioni. Ma stavolta si sta andando oltre.
Il segretario di Stato americano, Anthony Blinken, a margine di un faccia a faccia al Foreign Office con il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, ha accusato la Repubblica Islamica, che si è trovato perfettamente d’accordo. Blinken ha rotto gli indugi, con Lammy al fianco, sostenendo che gli Usa hanno ormai le prove di un salto di qualità nella cooperazione missilistica fra l’Iran e le forze di Vladimir Putin. Il segretario di Stato americano è sicuro che decine di militari russi sarebbero già stati addestrati in territorio iraniano all’uso di razzi a medio-corto raggio Fatah-360 (120 chilometri di gittata). “Missili balistici”, ha detto Blinken, in parte già trasferiti a Mosca che “intende probabilmente usare nel giro di alcune settimane contro gli ucraini”.
“Noi avevamo ammonito in privato l’Iran che un passo del genere avrebbe costituito una drammatica escalation”, ha insistito quindi Blinken, rinfacciando alla nuova leadership iraniana di aver ripetutamente invocato una riapertura del dialogo, in particolare con l’Europa, per ottenere un alleggerimento delle sanzioni, ma di muoversi in realtà in tutt’altra direzione: “Con azioni destabilizzanti come queste, otterrà esattamente l’effetto opposto”, ha affermati Il segretario di Stato americano, che nella sua “immensa bontà” in cambio ha promesso un “ alleggerimento delle sanzioni”.
Ma evidentemente questi metodi da “sceriffi del mondo” non funzionano più, proprio perché ormai si è costituita un’alleanza anti americana, formata da Russia, Cina, Iran e Corea del Nord, con quest’ultima che sembra non vedere l’ora di testare i suoi missili nucleari sul territorio Usa. Una situazione pericolosissima che, per un banale piccolo gesto mal interpretato puà condurre diritti alla terza guerra mondiale.
Ma da Washington ignorano questi particolari, forse pensando di essere ancora a capo del mondo e quindi ecco le nuove sanzioni anche alla compagna di bandiera Iran Air; che a stretto giro, con una dichiarazione congiunta hanno adottato anche Regno Unito, Francia e Germania, gli altri tre Paesi occidentali coinvolti a suo tempo negli abortiti negoziati con Teheran sul nucleare civile.
Nel loro comunicato, Londra, Parigi e Berlino hanno evocato in dettaglio misure punitive “immediate” con l’interruzione dei servizi aerei con l’Iran (la cancellazione dei voli passeggeri è stata confermata dalle autorità britanniche fin da queste ore), assieme a restrizioni aggiuntive contro individui e organizzazioni sia russe sia iraniane legate al complesso militar-industriale, nonché contro il business delle navi cargo di Mosca sospettate di partecipare al trasporto di componenti missilistiche.
“La fornitura iraniana di missili balistici alla Russia alimenta l’invasione illegale dell’Ucraina e il barbaro attacco a una democrazia sovrana, noi eravamo stati chiari che avrebbe avuto una risposta significativa”, ha ribadito Lammy, evidenziando il ruolo in prima fila del Regno fra “i partner” Nato – anche sotto il nuovo governo succeduto alle compagini Tory di Rishi Sunak o di Boris Johnson (amico numero uno di Volodymyr Zelensky) – per assicurare a Kiev tutto il sostegno necessario “whatever it takes”. Un impegno che il neo-inquilino del Foreign Office si prepara a testimoniare in una rara missione in tandem con Blinken in Ucraina annunciata oggi: qualcosa d’inedito “da ben oltre un decennio” da parte dei capi delle diplomazie dei “due alleati più stretti di tutti”.
Redazione Fatti & Avvenimenti