Zelensky esulta per l’interruzione del transito del gas russo attraverso l’Ucraina e dopo l’attentato al Nordstream, l’unica via di approvvigionamento “solida” per l’Europa resta il Turkstream, il gasdotto che partendo dalla Russia attraversa la Turchia
Dopo l’inizio della guerra in Ucraina nel febbraio 2022, la dipendenza dei Paesi europei dalle forniture di gas proveniente dalla Russia è scesa dal 40% del loro fabbisogno nel 2021 a circa l’8% attuale e a partire da ieri con l’interruzione del gasdotto attraverso l’Ucraina, voluta dal presidente ucraino Zelensky crescono i flussi provenienti dal Turkstream che porta il gas russo dalla Turchia in Europa attraverso il Mar Nero.
Il gasdotto TurkStream, inaugurato l’8 gennaio del 2020 a Istanbul nel corso di una cerimonia a cui hanno partecipato Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin, (foto) rappresenta un successo geopolitico per la Russia ed uno economico per la Turchia, che vanifica gli sforzi europei per diversificare le fonti energetiche, molti Paesi europei sono ancora dipendenti dal gas russo e con il TurkStream questa dipendenza sarà colmata, per la gioia di Putin e della Turchia che è diventata un importante hub del gas nella regione, scalzando l’Ucraina. Il gasdotto turco, costituito da due condotte parallele, parte dalla stazione di Russkaya, vicino ad Anapa, in Russia, attraversa il Mar Nero (230 chilometri in acque russe e 700 in acque turche) e arriva fino Kıyıköy, a nord-ovest di Istanbul e da li in Europa.
La Russia dunque esce dalla porta ed entra dalla finestra, agli europei invece subito stop del gas russo è arrivata la stangata del rialzo dei prezzi: previste bollette più care per 365 euro annui a famiglia, ma alla prova dei fatti il salasso sarà molto di più.
Dopo l’interruzione del gasdotto attraverso l’Ucraina i prezzi della materia prima sono aumentati fino a 50,45 euro al megawatt/ora. Secondo Nomisma Energia gli italiani dovrebbero spendere circa il 30% in più per luce e metano. Attualmente le scorte per l’inverno in Italia sono all’80,5%, ma non eterni il governo per soddisfare il fabbisogno degli italiani ha installato i nuovi rigassificatori tra cui quelli di Piombino e Ravenna, che per la complessità del procedimento faranno lievitare ancora di più i prezzi al consumatore.