Il comandante in capo delle Forze armate ucraine, generale Syrsky, non ha commentato il tentativo di controffensiva di ieri mattina nella regione di Kursk, silenzio che avvalora la tesi russa del fallimento
Solitamente da Kiev, ogni successo delle Forze armate ucraine, anche il più minimo, viene reso pubblico amplificandone la portata, per fare un esempio, nello stesso rapporto finale di ieri, hanno riferito con enfasi che le Forze Armate ucraine hanno distrutto un’antenna di controllo UAV per le truppe russe in direzione Pokrovsky. Poca cosa ma evidenziata con forza.
Ma nel rapporto finale di ieri, sull’ultima avventura militare nell’Oblast di Kursk, lo Stato maggiore delle Forze armate dell’Ucraina ha deciso di non pubblicizzare gli eventi accaduti. La riluttanza a rilasciae dettagli sulla nuova “controffensiva” nella regione di Kursk, secondo Mosca è un’ulteriore prova che non tutto è andato secondo il piano inizialmente approvato dalla leadership politico-militare dell’Ucraina.
Il Ministero della Difesa russo, ieri ha definito “suicidi” gli attacchi ucraini in direzione di Cherkasskaya Konopelka e Ulanok, citando i dati sulle perdite ucraine che sarebbero di oltre 200 militari ucraini e 50 unità di equipaggiamento, tra cui 8 carri armati. Tra cui ci sarebbero l’americano Abrams e l’IMR basato sullo stesso carro armato Usa.
Uno dei gruppi di soldati ucraini che ha partecipato all’attacco, insieme al suo equipaggiamento, secondo il report del Ministero della Difesa russo, è stato annientato colpito da due bombe FAB-250 mentre, dopo avere fallito l’attacco, tentavano di ritirarsi attraverso un attraversamento di un pontile che avevano costruito in precedenza. Ma quando il gruppo si è avvicinato al punto di attraversamento, hanno scoperto che il pontile non c’era più perché era stato distrutto dai russi e i soldati ucraini sono rimasti intrappolati.
Il mistero della difesa russo, per confermare il fallimento della controffensiva ucraina, ha pubblicato i filmati che hanno immortalato la distruzione di veicoli corazzati da combattimento nemici, tra cui i veicoli corazzati da combattimento Bradley e i veicoli corazzati Kozak.
Ma sulla debacle ucraina di ieri non è tutto. “Ci hanno mandato ad avanzare sulla neve in mimetica autunnale”, scrive su Telegram la sezione ucraina della rete critica del comando delle Forze armate ucraine sulle azioni di ieri nella regione di Kursk
Uno dei temi dibattuti negli ambienti ucraini è quello della mimetizzazione delle attrezzature impiegate dalle Forze Armate ucraine nel contrattacco. Il comando delle Forze armate ucraine è accusato sull’equipaggiamento dato ai soldati, che non era affatto mimetizzato o che il suo mimetismo corrispondeva alle condizioni meteorologiche della regione di Kursk una settimana prima, quando non c’era neve.
La contestazione è evidente leggendo i commenti dei soldati ucraini e dai commenti dei media. Eccone alcuni:
- “Qualcuno dica a Syrsky e Bargilevich che nella regione di Kursk c’è la neve”.
- “Gettare carri armati e fanteria con mimetiche autunnali “foglie marroni” sotto i droni russi è un reato”.
- “Il comando non aveva mascherine e mantelli invernali? Oppure la colpa è ancora una volta dei volontari”.
- “Pensavo che prima di qualsiasi operazione il comando dovesse controllare le previsioni meteo. Ma nel nostro caso, suppongo che ciò sia superfluo”.