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Ucraina, Lavrov: “Kiev accetti smilitarizzazione e denazificazione o ci penserà l’esercito russo”

Il ministro degli Esteri russo lancia un ultimatum al “regime di Kiev” e sulla fine delle ostilità dice: “La palla è in mano a Kiev e Washington che la sostiene, possono porre fine in qualsiasi momento a questa insensata resistenza”

Le proposte della Russia sulla “smilitarizzazione e denazificazione” dei territori controllati dal governo di Kiev e “sull’eliminazione delle minacce alla sicurezza russa” dovrebbero essere accettate in “modo amichevole” oppure “l’esercito russo si occuperà di questo problema”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un’intervista alla TASS.

“Il nemico è ben consapevole delle nostre proposte sulla smilitarizzazione e denazificazione dei territori controllati dal regime di Kiev, l’eliminazione delle minacce alla sicurezza della Russia che provengono da lì e include i nostri nuovi territori – DPR, LPR, Kherson e Zaporozhye -. C’è ancora un passo da fare: accettare queste proposte in modo amichevole. Altrimenti, l’esercito russo si occuperà di questo problema”, ha affermato Lavrov.

“Per quanto riguarda la possibile continuazione del conflitto, allora la palla è in mano al regime di Kiev e di Washington, che lo sostiene. Possono porre fine in qualsiasi momento a questa insensata resistenza”, ha concluso il ministro degli Esteri.

Intanto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, in un’intervista all’Associated Press non ha più parlato della “certa” vittoria militare ucraina che evidentemente non riescono a sostenere più nemmeno a Kiev. Il ministro ucraino ha infatti suggerito un summit di pace alle Nazioni Unite a febbraio prossimo, a un anno esatto dall’inizio del conflitto, con il segretario generale dell’Onu, António Guterres, come possibile mediatore. Kuleba ha però subordinato la partecipazione della Russia all’accettazione “di essere perseguita per crimini di guerra da un tribunale internazionale”. Continuano dunque le rivendicazioni palesemente inaccetabili per Mosca da parte di Kiev, che recentemente per voce dello stesso Kuleba ha anche chiesto di espellere la Russia dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, atto che – se mai venisse effettuato, e non succederà – probabilmente porterebbe alla terza guerra mondiale senza neppure dover passare prima da un casus belli militare.