Le forze russe la notte scorsa hanno lanciato 4 missili balistici Iskander-M e 17 droni contro l’Ucraina, un missile balistico ha colpito Kharkiv causando danni a strutture pubbliche e civili
Lo ha reso noto su Telegram l’Aeronautica militare di Kiev, aggiungendo che 13 droni sono stati abbattuti dalla difesa aerea del Paese. Sono state prese di mira le regioni di Kharkiv, Poltava, Sumy e Chernihiv. La difesa Ucraina ha distrutto un drone di tipo non specificato e 12 dei 16 droni Shahed.
Nella regione di Kharkiv, due persone sono morte e tre sono rimaste ferite la notte scorsa in seguito ad un attacco delle forze russe con un missile balisticone, scrive su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Oleg Sinegubov, come riporta Rbc-Ucraina. “Due uomini sono morti e tre persone sono rimaste ferite”, ha affermato Sinegubov, secondo il quale nell’attacco i russi hanno utilizzato un missile Iskander che ha danneggiato più di 50 edifici residenziali, amministrativi, strutture agricole e veicoli.
Sempre nella regione di Kharkiv, la notte scorsa quattro persone sono rimaste ferite in seguito ad un attacco delle forze russe contro l’infrastruttura ferroviaria, riferiscono su Facebook le ferrovie ucraine (Ukrzaliznycia), come riporta Ukrinform. Nell’attacco sono stati danneggiati alcuni edifici e materiale rotabile. “Un’altra notte di attacchi nemici alla ferrovia della regione di Kharkiv – si legge in un comunicato – Quattro dei nostri dipendenti sono rimasti feriti, per fortuna in modo lieve. Gli edifici e il materiale rotabile sono stati danneggiati”.
Sul fronte della linea di battaglia, l’esercito russo ha respinto i nuovi tentativi da parte delle truppe ucraine di sbarcare sulla riva sinistra del fiume Dnepr, il confine naturale tra i territori controllati rispettivamente dai due contendenti nell’Ucraina sudorientale. Le truppe russe controllano le isole fluviali nella zona di Kakhovka, distruggendo le imbarcazioni che cercavano di sbarcare sulla riva sinistra, ha dichiarato in un comunicato il portavoce delle forze armate Roman Kodrian.
Due giorni fa, Kiev ha riconosciuto il ritiro da Krinki, una città nella regione di Kherson che funge da testa di ponte sul Dnepr dalla fine del 2023 e dove le posizioni ucraine sono state distrutte dal fuoco russo. Anche se lo stato maggiore non ha confermato direttamente il ritiro ucraino da Krinki, ha pero’ smesso di menzionare la città nei suoi ultimi rapporti, cosa che di solito accade quando l’Ucraina non mantiene posizioni militari in una località.