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Ucraina: Witkoff, accordo con Putin riguarda i 5 territori annessi. Zelensky: “territori occupati linea rossa, non li cederemo”

“Il riconoscimento di ogni territorio occupato provvisoriamente come parte della Russia rientra per noi nelle linee rosse. L’inviato di Trump Witkoff sta discutendo di cose che vanno oltre le sue competenze”

Lo ha dichiarato il Presidente ucraino Volodymir Zelensky dopo le dichiarazione dell’inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff che aveva riferito al Presidente americano che il modo più veloce di far finire la guerra in Ucraina era quello di riconoscere la sovranità russa sui territori occupati. “Per quanto riguarda i territori, l’Ucraina è un Paese sovrano e i suoi territori appartengono allo stato unito dell’Ucraina. Quindi gli ucraini sono gli unici a poter parlare dei territori del loro Paese. Il riconoscimento di ogni territorio occupato come parte della Russia rientra nelle linee rosse”, ha affermato Zelensky, chiudendo di fatto qualsiasi trattativa per porre fine alla guerra.

Quella del presidente ucraino è lo stop al lavoro diplomatico dell’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff, che in un’intervista a Fox News, ha affermato che “L’accordo di pace in Ucraina discusso con il presidente russo Vladimir Putin riguarda i cosiddetti cinque territori”, riferendosi senza nominarli, alla Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, e alle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, annesse con un referendum nel 2023.

Witkoff inoltre ha aggiunto, “Ma c’è molto di più, ci sono i protocolli di sicurezza, non c’è la Nato, l’articolo 5 della Nato, insomma, ci sono solo un sacco di dettagli allegati”. L’articolo 5, ovvero il principio dell’alleanza Nato in base al quale un attacco contro un membro è trattato come un attacco a tutti i membri, con una risposta coordinata. Witkoff ha aggiunto: “È una situazione complicata…radicata in… alcuni aspetti davvero problematici che stanno accadendo tra i due Paesi e penso che potremmo essere sull’orlo di qualcosa che sarebbe molto, molto importante per il mondo in generale”.

È evidente che Zelensky non ha alcuna intenzione di porre fine alla, guerra, sembra non capire, o forse fa solo finta, che la guerra l’ha persa, non solo lui ma tutta la Nato e la storia insegna, dalla notte dei tempi, che in guerra le condizioni per la pace le dettano i vincitori. A Trump questo concetto è molto chiaro, al predisente ucraino molto meno.PubblicitàPubblicità