È guerra dei dazi, l’escalation non accenna a fermarsi, Trump colpisce 60 Paesi e scattano le ritorsione con i mercati che “ballano”
Le Borse europee hanno esteso le perdite dopo la contromossa della Cina sui dazi. L’indice Ftse 100 perde il 3,53%, a Francoforte il Dax cede il 3,76%, a Parigi il Cac40 il 3,94%. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna -3,65%
Oggi sono entrate in vigore i dazi del 104% imposte da Trump sulle esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti e Pechino ha aumentato i dazi all’84% sui beni provenienti dagli Stati Uniti come ulteriore contromisura dopo che la settimana scorsa, aveva annunciato che avrebbe imposto tariffe del 34% su tutti i beni statunitensi.
Nel primo pomeriggio l’Unione europea ha dato il via libera alla lista dei contro dazi che Bruxelles metterà in campo per rispondere agli Usa. l’Ok è arrivato nella cosiddetta Comitatologia, procedura che la partecipazione dei rappresentanti dei Paesi membri nel rilasciare un parere formale a atti di esecuzione della Commissione. L’unica ad aver votato contro è l’Ungheria.
I dazi decisi dall’Ue nei confronti degli Stati Uniti saranno riscossi a partire dal 15 aprile per un valore complessivo pari a 20,9 miliardi di euro. E’ quanto si apprende da fonti della Commissione europea dopo il via libera degli Stati membri. La riscossione sarà graduale: la prima tranche al via il 15aprile vale 3,9 miliardi di euro, la seconda del 16 maggio vale13,5 miliardi e la terza, il primo dicembre, 3,5 miliardi.
La Commissione europea in una nota dopo l’approvazione delle tariffe al 10% e al 25% da parte dei Paesi membri nei confronti degli Stati Uniti, scrive che i controdazi “possono essere sospesi in qualsiasi momento, qualora gli Stati Uniti accettino una soluzione negoziata equa ed equilibrata”.
L’Ue, inoltre prepara misure sulle Big Tech ma la linea principale resta negoziare. “La linea principale da parte della Commissione europea è stata sempre quella di voler negoziare. Quindi non vogliamo tariffe. Non vogliamo una guerra commerciale. Pensiamo che nessuno ne tragga vantaggio. Questa è la nostra linea principale. Naturalmente, quando necessario, dobbiamo anche proteggere la nostra industria e i nostri cittadini”. Lo ha detto la vicepresidente della Commissione europea Henna Virkkunen, in conferenza stampa rispondendo a una domanda sulla possibilità che l’Ue possa colpire le Big Tech americane per rispondere ai dazi imposti dall’Usa: “Al momento stiamo preparando anche queste misure”.