Sembra una barzelletta, ma purtroppo così non è. Il Cga ha accolto il ricorso del Ministero della Difesa, ribaltando la sentenza del Tar, ma l’impianto rimane sotto sequestro.
Il Muos, cioè il sistema di comunicazione satellitare della Marina militare americana realizzato presso la base di contrada Ulmo, a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, secondo il CGA, che ha rigettato l’appello di Legambiente, non è pericoloso per la salute pubblica.
Ricordiamo che il TAR aveva dichiarato non corrette le autorizzazioni sul Muos, soprattutto – ma fortunatamente non solo – sotto il profilo dei controlli sulla salute. A comunicarlo con una nota, sono gli stessi avvocati del comitato ‘No Muos’, Sebastiano Papandrea e Paola Ottaviano.
Praticamente per il Cga, non c’è alcun elemento di rischio per la salute e i controlli fatti sono coretti. Questo è ciò che scrivono i magistrati amministrativi nel dispositivo: “il Muos non contribuisce in modo apprezzabile all’emissione di campo elettromagnetico irradiato da tutti i sistemi di radiotrasmissione della base NRTF nell’ipotesi di cumulo”.
La sentenza ha dell’incredibile, ma fortunatamente non muta lo stato delle cose, perché i motivi del sequestro si appoggiamo su due contestazioni, uno è quello delle emissioni nocive alla salute, l’altro è l’abusismo.
La “totale inedificabilità” dell’area su cui sorge l’impianto, infatti, non è nemmeno stata valutata dal Cga, che sul punto non si è espresso, rimandando la decisione, al procedimento penale in corso al Tribunale di Caltagirone. In pratica: l’impianto rimane sotto sequestro.
Il commento degli avvocati Papandrea e Ottaviano è piccato: “Come difensori dei cittadini niscemesi intervenienti nei procedimenti amministrativi relativi alla questione Muos e quali legali dei comitati ‘No Muos’, apprendiamo oggi dell’accoglimento da parte del Cga dell’appello del Ministero della Difesa e dell’inammissibilita’ dell’appello incidentale di Legambiente. Riservandoci di esporre considerazioni piu’ articolate dopo aver letto in modo approfondito la sentenza definitiva, al momento ci limitiamo a non ritenere condivisibile l’inammissibilita’ dell’appello incidentale di Legambiente relativo al vincolo di inedificabilita’ assoluta”.
Ed aggiungono: “Quello che pero’ ci preme sottolineare e’ che il Giudice Amministrativo non entra nel merito della questione, lasciandola del tutto aperta e quindi da affrontare in sede penale nel processo che si aprira’ il 20 maggio a Caltagirone. Dissentiamo totalmente inoltre dalla considerazioni relative alla correttezza del modus operandi dei verificatori e dall’accoglimento da parte del Cga delle loro conclusioni, ribadendo tutte le opposizioni sollevate in sede di procedimento, e ritenendo assolutamente scorretta l’interpretazione del Cga del principio di precauzione”. “La sentenza definitiva – sottolineano i due avvocati – riprende interamente la sentenza parziale emessa il 3 settembre 2015, avverso la quale e’ stato comunque presentato ricorso per revocazione e del quale attendiamo la trattazione. Noi, insieme a tutte le altre parti che si oppongono al Muos continueremo questa battaglia in tutte le sedi,compresa quella penale, in quanto l’illegittimita’ e l’abusivita’ di quest’opera, oltre che la sua pericolosita’ sono certe, come abbiamo piu’ volte dimostrato”.
Il comitato “No Muos” e le associazioni ambientaliste, hanno indetto una grande manifestazione per il 15 maggio a Niscemi. Gli organizzatori a otto mesi dalla lunga marcia dello scorso anno, sperano che si ripeta la grande partecipazione popolare, riscontrata la volta precedente.