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Ultimo giorno per Di Paola per presentare le dimissioni per candidatura ARS… ma sicuramente resterà in “sella” fino alla fine ed ecco perché


Le voci sulle possibili dimissioni da sindaco entro il 30 aprile, quindi oggi, per potersi candidare alla carica di deputato all’Ars, nei giorni scorsi si erano succedute con insistenza, ma pare che tale eventualità ormai sia tracollata. Ed ecco le possibili motivazioni.

Anche se mai nessuna comunicazione ufficiale è stata data, Fabrizio Di Paola, sulle sue eventuali dimissioni, ci ha ragionato e non poco. Questa opzione, gli avrebbe consentito – perché prevista dall’attuale normativa – di potersi candidare alle imminenti elezioni regionali. E se Di Paola non si dimetterà, ed ormai a poche ore dalla scadenza – a meno di un clamoroso ripensamento – sembra proprio che resterà in carica sino a fine mandato, qualche altra idea sicuramente gli balenerà per la testa . Appare infatti abbastanza improbabile, che l’attuale sindaco, ancora politicamente relativamente giovane, abbia deciso di appendere “le scarpette” al chiodo.

Venerdì mattina è stata la giornata decisiva, a metà mattinata infatti, le sue dimissioni sembravano scontate, ma poi qualcosa deve essere successo. Ed allora cosa è cambiato? Probabilmente dei semplici calcoli matematici, con contestuali accordi con Roma.

La battaglia all’Ars, si annuncia difficile ed insidiosa. In primo luogo, i posti disponibili da 90, sono scesi a 70 e venti seggi in meno, significa “meno spazio” e più difficoltà, cosa che Di Paola sa benissimo. Di Paola poi, memore di ben 3 candidature senza esito, l’ultima delle quali andata a vuoto non per suoi demeriti, ma perché la politica è quel che è. Sconfitta che sicuramente farà male ancora adesso.

Oggi però le condizioni sono sicuramente meno favorevoli di allora, tutti i sondaggi, anche quelli nazionali, consegnano al Movimento 5 Stelle, una vittoria in Sicilia a mani basse, con percentuali del 40%. Dunque una situazione veramente complicata, che avrà fatto desistere il sindaco dal dare le dimissioni. Non rimane quindi che la seconda opzione, le elezioni nazionali, dove grazie alle liste bloccate, la sua elezione, – con A.P. ovviamente oltre il 3% – potrebbe essere garantita.

Ecco questo è uno scenario molto probabile e che non interessa soltanto Fabrizio Di Paola, ma anche altri politici saccensi. Un nome “a caso”? Filippo Marciante, persona in questo momento molto attiva politicamente, le cui “mire” trasudano da ogni poro, che ci ha confermato – categoricamente -, che non si candiderà alle regionali, ma alla nostra domanda se già pensasse alla camera o il Senato, ha sorriso e ci ha salutati cordialmente senza proferir commento.